Il garante regionale delle persone detenute Roberto Cavalieri, assieme alla presidente dell’Assemblea legislativa regionale Emma Petitti, hanno visitato la Comunità Papa Giovanni XXIII di Rimini, fondata da don Oreste Benzi. Cavalieri e Petitti sono stati accompagnati dal referente del progetto “Comunità educante con i carcerati”, Giorgio Pieri, nelle strutture di Coriano (Casa Betania), Montefiore Conca (Casa Madre del perdono) e Saludecio (Casa Madre della riconciliazione).
La Comunità Papa Giovanni XXIII, con base nel riminese, da più di cinquant’anni aiuta persone in difficoltà: dal 1968 a oggi ha dato vita a quasi 500 presidi rivolti all’accoglienza – come case famiglia, centri di accoglienza, mense per i poveri e comunità terapeutiche – e attualmente aiuta più di 40mila persone, di queste molti anche all’estero.
“L’esperienza della Comunità Papa Giovanni XXIII e del progetto Comunità educante con i carcerati – evidenzia il garante Roberto Cavalieri – rappresenta un modello efficace per il sostegno e la creazione di condizioni per ridurre la recidiva. Una valida alternativa alla detenzione in carcere, sicuramente generatrice di benessere per gli individui che devono espiare la pena, ma anche per la collettività alla quale si rappresentano concretamente modelli virtuosi di intervento”.
Il progetto Comunità educante con i carcerati (Cec) è autofinanziato e si rivolge a persone soggette a misure restrittive e ha coinvolto negli anni più di 700 persone. Attualmente nelle tre strutture riminesi sono 50 gli ospiti provenienti dall’area penale cui viene applicata la misura alternativa al carcere. Si tratta di un percorso educativo all’interno di una dimensione comunitaria basato sul lavoro come strumento per il pieno reinserimento sociale. Il percorso si basa su tre assi: accoglienza, convivenza e prosecuzione. Il tasso di recidiva tra chi ha portato a termine il programma è particolarmente basso, circa il 15 per cento, contro il 70 per cento di chi resta in carcere. Questo progetto può contare su una fitta rete di collaborazioni, a partire dai volontari, ma anche associazioni e istituzioni pubbliche, comprese le scuole.
“Come Assemblea legislativa – sottolinea la presidente Emma Petitti – approviamo con forza progetti come questo, rivolti a persone in difficoltà. C’è il nostro impegno a riprendere il confronto con la Papa Giovanni contribuendo alla buona riuscita, come già avviene oggi, del progetto Cec. In particolare, è dimostrato che la misura alternativa è quanto di più efficace ci sia per garantire il pieno reinserimento sociale del detenuto”.
All’incontro si è poi unito anche l’assessore al Welfare del Comune di Rimini, Kristian Gianfreda.
(Cristian Casali)