Governo locale e legalità

Emergenza carcere, Rainieri (Lega): ascoltare anche gli agenti di polizia penitenziaria

Nell’atto ispettivo si sollecita il coinvolgimento degli agenti di polizia penitenziaria “nella comprensione della situazione reale degli istituti penitenziari regionali”

“Ascoltare la voce degli operatori di polizia penitenziaria riguardo alle iniziative finalizzate alla soluzione delle gravi problematiche relative alla governance territoriale per l’integrazione dei servizi sociosanitari e di inclusione socio lavorativa dei detenuti di cui già si occupa la cabina di regia regionale”.

Questa la sollecitazione che Fabio Rainieri (Lega) rivolge alla giunta sulle problematiche  che interessano anche gli istituti carcerari della regione.

Il leghista, nel suo atto ispettivo, sottolinea la condizione molto critica delle carceri emiliano-romagnole dove “al 30 giugno 2024 risultavano essere detenute 750 persone in più rispetto alla capienza massima, di cui 1.800 stranieri portatori di culture e modi di vita propri, a volte addirittura contrastanti con le leggi italiane e con i quali il dialogo pedagogico educativo è spesso difficile o impossibile. Questa difficile situazione è poi confermata dai sei suicidi registrati dall’inizio dell’anno”.

Se la situazione dei detenuti è critica, Rainieri ricorda anche “la difficile condizione lavorativa della polizia penitenziaria a cui si possono spesso ricollegare anche i purtroppo frequenti casi di burnout e tendenze suicidarie fra gli agenti, dovute sia a croniche carenze di organico sia alle stesse difficoltà di rapporto con una popolazione detenuta complessa e anche mutata rispetto a quella che molti di questi operatori sono stati formati per gestire”.

Dando atto che la cabina di regia regionale istituita nel 2022 “è lo strumento per la governance territoriale volta a garantire l’integrazione dei servizi sociosanitari e di inclusione socio-lavorativa per le persone private della libertà personale”, Rainieri ricorda che a questo tavolo partecipano diversi soggetti tra cui l’assessorato regionale al welfare, gli assessorati dei comuni sedi di istituto penitenziario, il provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria e una serie di invitati tra cui il presidente del tribunale ordinario, di sorveglianza e dei minori oltre al garante regionale per le persone private della libertà personale.

Dalla situazione descritta il consigliere origina la propria interrogazione specificando come “all’interno della stessa cabina di regia manchi la possibilità di un confronto con il personale di polizia penitenziaria che potrebbe dare un importante contributo nella comprensione della situazione reale degli istituti penitenziari regionali e nell’individuazione di forme di sostegno e collaborazione che possano risolvere le gravi problematiche che interessano tutti coloro che vivono e lavorano in tali luoghi”.

In aggiunta alla sollecitazione principale, Fabio Rainieri chiede anche all’esecutivo regionale “se esistono già spazi di confronto su tali tematiche con i rappresentanti degli operatori di polizia penitenziaria, in caso affermativo quali essi sono e se e in che modo intende potenziarli e, in caso negativo, se e in che modo intende crearli”.

(Luca Boccaletti)

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