La Regione sostenga i percorsi di reinserimento sociale per i detenuti e quelle realtà che si occupano di misure alternative della pena in un’ottica di rieducazione, inclusione lavorativa e contrasto al sovraffollamento delle carceri. È l’impegno che chiede una risoluzione di Movimento 5 stelle e Partito democratico, presentato da Andrea Bertani (M5s) con Giuseppe Paruolo e Giuseppe Boschini del Pd, che sollecitano la Giunta a stanziare nel prossimo bilancio risorse per sostenere progetti come CEC (Comunità Educante con i Carcerati) della Comunità Papa Giovanni XXIII e AC.E.RO (Accoglienza e Lavoro) promosso da Regione e Amministrazione penitenziaria, che “hanno avuto risultanze positive” e hanno dimostrato di “poter abbattere il tasso di recidiva a livelli del 10-15%, molto inferiori ai valori superiori al 70% che si rilevano su chi sconta la pena in carcere”.
Secondo i consiglieri Pd-M5s il tema del superamento del regime penitenziario è di grande attualità: “Il tasso di sovraffollamento regionale cresce- sottolineano i consiglieri regionali- passando dal 104% del 2015 al 124% del 2017 (come mostra l’ultima relazione penitenziaria) e le misure alternative sarebbero strumenti di grande efficacia, sia in termini di risparmio di spesa che di probabilità di recidiva. Se venisse riconosciuta una retta di 40euro al giorno a persona dallo Stato, in un solo anno per 10 mila detenuti sarebbe possibile avere un significativo risparmio della spesa pubblica a loro dedicata, oltre a un’importante ricaduta sul tessuto sociale” spiegano i proponenti.
Per questo la risoluzione Pd-M5s chiede di “potenziare il sostegno ai progetti innovativi rivolti a detenuti a fine pena e al loro reinserimento sociale, attuando il massimo raccordo fra le misure volte all’umanizzazione della pena e al reintegro in società e le misure volte all’inclusione lavorativa delle persone più vulnerabili, attraverso attività di coprogettazione e cofinanziamento fra i vari ambiti di competenza della Regione”; impegna la Giunta anche a “rinnovare le intese e convenzioni stipulate con i vari enti che si occupano delle misure alternative della pena, creando sinergia fra amministrazione penitenziaria, enti territoriali e la Regione stessa, dando priorità al rinnovo dei progetti che hanno avuto risultanze positive” e “determinando nel prossimo bilancio le risorse necessarie per sostenere le iniziative”.
(Giulia Paltrinieri)