Nuova metodologia per il calcolo dei canoni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp): via libera dalla commissione Territorio, ambiente e mobilità presieduta da Manuela Rontini. Le modifiche, presentate dal vicepresidente della Regione Elisabetta Gualmini, hanno trovato il favore del Partito democratico, di Sinistra italiana e del Movimento democratici e progressisti. Astenuti invece Lega nord e Movimento 5 stelle.
“Le modifiche al calcolo dei canoni, che entreranno in vigore il primo ottobre- ha spiegato Gualmini- erano necessarie per ridurre le differenze di affitti nei diversi territori. L’esigenza era quella di avere un canone oggettivo, in modo da ottenere regole omogenee per tutta la regione. La prima revisione riguarda la possibilità da parte dei Comuni di applicare per la fascia d’accesso (cioè quelle famiglie tra i 7 mila e i 17.154 euro di Isee) degli sconti in base al livello di Isee che con la modifica passano dall’attuale massimo del 35 per cento al 50 per cento. Sempre per la fascia d’accesso i Comuni potranno applicare il canone massimo della fascia di protezione (inferiore ai 7.500 euro di Isee) nel caso in cui l’affitto sia inferiore. Questo per evitare che famiglie in fascia superiore paghino meno di chi ha un Isee inferiore. Per la fascia di permanenza invece è stata inserita una clausola di salvaguardia per evitare che il canone con il nuovo calcolo sia minore. Abbiamo inserito anche un nuovo parametro: la qualità del posizionamento degli alloggi. Infine sono stati modificati i range in cui sono classificati gli alloggi per permettere ai Comuni di classificare al meglio gli alloggi Erp del proprio territorio”.
Modifiche apprezzate dalla maggioranza e che non hanno suscitato la levata di scudi delle opposizioni. Un rilievo però è stato avanzato da Marco Pettazzoni, consigliere della Lega. E’ quello che riguarda il tempo concesso alla famiglia, in caso di inadempienze, per lasciare libero l’alloggio: “Un anno mi sembra eccessivo”, ha spiegato trovando l’apertura della vicepresidente della Regione. “Cambieremo la legge- ha sottolineato Gualmini- perché è un termine troppo lungo anche se la mora è un aumento del canone mensile. Sulla legge 24, in cui è contenuta questa deadline, lavoreremo con calma ascoltando nei vari tavoli tutti gli interessati”.
Un appunto, quello dei 365 giorni, che non è piaciuto a Luca Sabattini del Pd che ha risposto al consigliere del Carroccio: “Gli alloggi devono rispondere all’esigenza di portare aiuto a una fascia di popolazione molto disagiata e non ad avere un’abitazione vuota in più il prima possibile”. Buono invece il suo giudizio sulle novità apportate alla delibera di giunta: “L’assessorato ha fatto un ottimo lavoro. Sono modifiche che vanno a cogliere le sollecitazioni arrivate dai territori”.
(Andrea Perini)