Governo locale e legalità

Caso Segre. Bertani-Sensoli (M5s) a supporto della Commissione speciale contro razzismo e antisemitismo

La risoluzione pentastellata sottolinea l’importanza della mozione della senatrice a vita e sollecita l’esecutivo regionale a un impegno diretto per avviare una campagna comunicativa sul tema

Raffaella Sensoli (M5s)

Il caso Segre, con il voto in Senato “purtroppo non unanime” sull’istituzione della Commissione straordinaria contro fenomeni di razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio, finisce al centro di una risoluzione del Movimento 5 stelle, a firma di Andrea Bertani e Raffaella Sensoli.

I consiglieri chiedono di garantire il massimo supporto alla Commissione, per individuare “le strutture interne all’Assemblea legislativa e alla Giunta regionale atte a supportare tale collaborazione e a valutare l’avvio di una campagna comunicativa sul tema”. Per gli esponenti pentastellati, inoltre, è necessario potenziare le attività del Centro regionale sulle discriminazioni, che si occupa di consulenza e prevenzione delle potenziali situazioni di disparità e sostiene progetti a tutela delle vittime di comportamenti e situazioni discriminatorie per motivi razziali.

“La mozione approvata afferma il dato incontestabile che negli ultimi anni si sta assistendo a una crescente spirale dei fenomeni di odio, intolleranza, razzismo, antisemitismo e neofascismo, che pervadono la scena pubblica sia con atti di esplicito odio e persecuzione contro singoli e intere comunità, sia con una capillare diffusione attraverso i vari mezzi di comunicazione, in particolare sul web”, evidenziano Bartani e Sensoli. Entrambi ricordano poi la legge Mancino del 1993 (che ha definito le sanzioni per punire atti di violenza e discriminazione) e come lo Statuto regionale si fondi sui valori della resistenza a nazismo e fascismo e sui principi di pluralismo e laicità delle istituzioni.

Fondamentale, inoltre, il contributo delle leggi regionali del 2008 e del 2019 in materia: la prima promuove l’educazione ai media e alle tecnologie, compresi i social network, e sostiene le iniziative di ricerca e progetti di formazione rivolti alle giovani generazioni riguardanti l’uso dei linguaggi mediali, anche rivolti al contrasto della dipendenza e del cyberbullismo; la seconda, invece, realizza politiche, programmi e azioni finalizzati “a tutelare ogni persona nella propria libertà di espressione e manifestazione del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere, nonché a prevenire e superare le situazioni di discriminazione, dileggio, violenza verbale, psicologica e fisica”.

(Nicoletta Pettinari)

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