Respinta in toto dalla commissione Bilancio, affari generali e istituzionali presieduta da Massimiliano Pompignoli, la risoluzione proposta dai consiglieri della Lega Nord che chiedeva sia di condannare con forza l’azione repressiva del governo di Madrid nei confronti del referendum indipendentista della Catalogna che di convocare l’Assemblea legislativa in caso di dichiarazione di indipendenza per riconoscerla con atto formale come Stato. “Vogliamo appoggiare la richiesta di indipendenza del governo catalano, e non possiamo ignorare le azioni repressive delle forze dell’ordine di Madrid nei confronti delle legittime richieste del popolo catalano – azioni che ci riportano a scenari di mezzo secolo fa,” spiega Stefano Bargi (Ln) che punta il dito contro la rigidità di certe Costituzioni, “barricate dietro le quali ci si nasconde per non riconoscere la volontà dei popoli”.

Una risoluzione che non può essere assolutamente presa in considerazione, annuncia il Pd. “Condanniamo le modalità di intervento delle forze dell’ordine -che peraltro sono già sono state condannate- non tanto la loro presenza”, spiega Gian Luigi Molinari (Pd). “Ciò che però è successo in Catalogna porterà conseguenze che non riusciamo né possiamo prevedere”. Il consigliere chiarisce inoltre la distanza del percorso italiano verso l’autonomia – sia da parte di Lombardia e Veneto che in Emilia-Romagna- rispetto a quello catalano, prima di tutto perché “rispettoso della Costituzione”.
“La Catalogna aveva già margini di autonomia ampi”, aggiunge Roberto Poli (Pd), che non condivide l’iter catalano e reputa “rischiosa” la richiesta avanzata dalla Lega Nord. Giuseppe Boschini (Pd) invita a maggior cautela: “Raramente le nazioni sono nate senza guerre dietro” ricorda. Oltretutto, aggiunge, “se nessun altro Stato dell’Unione europea si è esposto a favore, non vedo perché dovrebbe farlo la Regione Emilia-Romagna con un atto di politica estera che, tra l’altro, non le compete”.
Contrari alla risoluzione del Carroccio anche Sinistra italiana, Forza Italia, Movimento 5 stelle e Fratelli d’Italia-An. “La libertà dei popoli è sacrosanta, ma anche la difesa dei principi costituzionali” spiega Igor Taruffi (Si) che però sostiene la condanna “senza se e senza ma” all’intervento repressivo della polizia. Preoccupato Andrea Bertani (M5s) che teme l’escalation nei livelli di scontro. “Chiederei piuttosto al Parlamento europeo di farsi da mediatore”, propone.
Galeazzo Bignami (Fi) insinua invece che dietro l’appoggio della Lega alla causa catalana si celi la volontà di indipendenza del popolo padano. “Per Forza Italia l’unità della patria è sacra e inviolabile”, chiarisce l’azzurro che rimarca la differenza tra autonomia e indipendenza. D’accordo anche Tommaso Foti (Fdi-An) che mette in discussione anche l’appoggio contro gli interventi della polizia visto che la Costituzione vieterebbe anche tali manifestazioni e referendum a favore dell’indipendenza, bocciata già quattro volte dalla Corte spagnola. “Le regole non si possono accettare quando fa comodo e quando non fa comodo giocare alla rivoluzione” precisa.
“Non ho sollevato nessuna questione nazionale”, replica Bargi, “sto chiedendo di ascoltare quando i popoli avanzano richieste senza trincerarsi dietro le Costituzioni”.
(Francesca Mezzadri)