Commercio. Mercatini hobbisti: Assemblea legislativa approva nuova regolamentazione

L’Assemblea legislativa approva la proposta di legge di regolamentazione del commercio in forma hobbistica nelle aree pubbliche, di cui sono relatori, rispettivamente di maggioranza e di minoranza, Francesca Marchetti (Pd) e Gabriele Delmonte (Ln). Il progetto di legge è finalizzato a regolamentare il commercio in forma hobbistica per contrastarne i fenomeni distorsivi di concorrenza sleale e, al contempo, migliorarne la qualità, fondamentale per la rivitalizzazione dei centri storici, specie dei comuni più piccoli e delle realtà cittadine escluse dai grandi flussi turistici. Voto favorevole di Pd, Si e Silvia Prodi (Misto), astenuti Ln, Fi e Fdi, contrario il M5s.

La Regione – spiega la relatrice Francesca Marchetti (Pd) – era già intervenuta per calmierare la proliferazione dei mercatini hobbistici, introducendo limiti e controlli più stringenti sul numero di tesserini rilasciati ai venditori e sulle presenze nei vari mercati. L’effetto, però, è stato il contestuale aumento di mercati del riuso, segno che molti hobbisti sono diventati “riusatori”. La diffusione sospetta del riuso, fenomeno che crea concorrenza sleale a chi esercita attività commerciale in sede fissa o come ambulante in modo professionale con partita Iva, richiedeva, quindi, un intervento legislativo. Di qui – evidenzia la consigliera dem – la necessità di regolamentare il commercio in forma hobbistica per contrastarne i fenomeni distorsivi di concorrenza sleale e, al contempo, migliorarne la qualità, fondamentale per la rivitalizzazione dei centri storici specie dei comuni più piccoli e delle realtà cittadine escluse dai grandi flussi turistici. Il progetto di legge – precisa la relatrice – ambisce a introdurre meccanismi che non consentano lo sconfinamento nelle attività esercitate dai professionisti, rafforzando il sistema dei controlli. Come? Aumentando il numero base di mercati hobbistici cui poter partecipare in 4 anni, attualmente 10, di ulteriori 20, ma solo nei comuni sotto ai 30mila abitanti dove sia dimostrata la storicità di questo genere di mercati. E coinvolgendo maggiormente i Comuni nel rilascio e controllo dei tesserini, che nel tempo ci si impegnerà a realizzare in formato digitale, proponendo un nuovo e stringente patto di corresponsabilità tra Regione ed Enti locali. Le nuove norme saranno sottoposte, dopo due anni, a clausola valutativa.

Secondo il relatore di minoranza, Gabriele Delmonte (Ln), il progetto di legge fa chiarezza rispetto a una situazione divenuta caotica e opaca e rappresenta una mediazione necessaria per combattere l’abusivismo nel settore del commercio, rafforzando il sistema dei controlli e la metodologia di valutazione sulla stessa legge. Per il leghista, però, non mancano le criticità: la mancata limitazione dell’interscambiabilità tra mercatini ordinari per hobbisti e mercatini storici una volta raggiunta la quota base di 10 mercatini hobbistici annui; la revisione al ribasso del costo per il rilascio del tesserino e la mancata previsione di un immediato rilascio in formato digitale; l’innalzamento del prezzo massimo per un singolo articolo esposto, fermo restando il tetto massimo del valore della merce in vendita. Allo scopo di attenuare tali criticità, il relatore di minoranza presenta un ordine del giorno (sottoscritto, oltre che dalla Ln, anche da Pd, Si, Fi, Fdi, Misto-Mns e Silvia Prodi del gruppo Misto), approvato all’unanimità.

Per Giancarlo Tagliaferri (Fdi) la proposta legislativa è un buon compromesso fra esigenze, istanze e interessi diversi e divergenti. Non manca, però, di richiamare i Comuni a un esercizio dei controlli più efficace, ritenendo un po’ debole affidare la verifica di questa funzione loro demandata alla sola clausola valutativa della legge. Infine, critica talune modifiche, quali la variazione del costo del tesserino e l’innalzamento del prezzo di vendita di un singolo prodotto, invitando a disciplinare in futuro l’attività degli hobbisti-collezionisti interessati solo saltuariamente a mostre-scambio o vendite circoscritte.

Secondo Andrea Bertani (M5s), l’elevato numero annuo di mercatini (10 hobbistici e 20 storici) unito a un limite temporale molto ampio (4 anni) per l’esercizio del commercio in forma hobbistica prima dell’eventuale passaggio al professionismo, snatura la figura dell’hobbista, configurando un’attività semi professionale. Dunque, creando una nicchia di potenziale elusione fiscale nonché una zona grigia di concorrenza sleale nei confronti dei commercianti e degli ambulanti. Di qui la presentazione di una serie di emendamenti, respinti, tranne uno, sottoscritto anche dal relatore di minoranza Delmonte, per rendere digitale non solo il tesserino ma anche il sistema delle comunicazioni in capo ai Comuni.

Per Yuri Torri (Si) la proposta di legge è un importante punto di equilibrio che fa chiarezza sia per gli ambulanti professionali sia per gli hobbisti, con un occhio di riguardo per l’importanza dei mercatini hobbistici in chiave di richiamo turistico, specie per i comuni più piccoli.

Ad avviso di Michele Facci (Misto-Mns) si è fatto un passo avanti nel disciplinare la materia, anche se occorreva specificare in modo più dettagliato le caratteristiche riferite alla categoria degli hobbisti per non creare sovrapposizioni ad esempio con quella dei creativi (disciplinata da una norma nazionale), in quanto una pletora di soggetti con regole differenti o sovrapponentisi rendono problematica l’attività di controllo. Altra criticità evidenziata dal consigliere, a suo avviso penalizzante, è la prevista responsabilità dell’hobbista in merito alla validazione del tesserino, che, al contrario, è in capo al Comune. Infine, secondo il sovranista si sarebbe dovuto rivedere il novero di soggetti per i quali è prevista l’esenzione dal rilascio del tesserino da hobbista, specie per chi partecipa a manifestazioni di scambio di auto e moto d’epoca e relativi accessori, inserendo fra i soggetti esentati scuole, parrocchie e soggetti che operano a scopo benefico (enti, associazioni, onlus).

Chiude il dibattito l’assessore al Commercio, Andrea Corsini, che, nel confermare la sospensione della delibera regionale sul riuso contestualmente all’entrata in vigore della legge, richiama i punti di forza della nuova disciplina del commercio hobbistico: legalità, trasparenza, ordine, semplificazione, controlli.

(Luca Govoni)