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Commercio. Via libera in commissione ai criteri per la concessione di contributi alle associazioni di consumatori

Per il biennio 2020-2021 a disposizione 500mila euro per attività di assistenza agli sportelli e per progetti di sensibilizzazione: potranno partecipare solo le associazioni iscritte al registro regionale

Promozione del consumo responsabile, educazione all’utilizzo responsabile del denaro e informazione sui diritti dei consumatori nell’accesso ai servizi pubblici con attenzione al tema del digital divide. Parere favorevole della commissione Politiche economiche (presieduta da Manuela Rontini) alla delibera che stabilisce criteri, termini e modalità per la concessione di contributi alle associazioni di consumatori per le attività 2020-2021. Il documento ha trovato il sì di PdLista BonacciniER Coraggiosa e l’astensione di  LegaFdi Fi. Le risorse totali stanziate sono di 500mila euro (300mila per il 2020 e 200mila per il 2021) da destinare alle associazioni di consumatori e utenti riconosciute per attività di assistenza agli sportelli per la composizione extragiudiziale delle controversie (nel 2020) e per progetti di sensibilizzazione e informazione (nel 2021). I contributi saranno concessi esclusivamente alle associazioni iscritte al registro regionale. Le priorità di intervento sono la promozione e l’educazione al consumo consapevole e sostenibile, con attenzione alle fasce deboli e alle nuove generazioni, coinvolgendo gli istituti scolastici; la formazione all’utilizzo responsabile del denaro, per promuovere una cultura finanziaria e del risparmio con particolare attenzione ai temi dell’indebitamento; l’informazione sui diritti degli utenti all’accesso e alla fruizione dei servizi pubblici, in particolare su accessibilità digitale e digital divide. Troviamo poco opportuna la suddivisione dei contributi su due anni, perché non è equilibrato rimandare al 2021 un’attività più ampia come quella della comunicazione, che tocca ambiti di estrema attualità”, ha commentato Michele Facci della Lega. “Alle attività di comunicazione sono addirittura destinate meno risorse, mentre con la crisi post-Covid il tema dell’indebitamento è quanto mai cruciale. Non si può rimandare.” “

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