Scuola giovani e cultura

Bilancio Regione: le commissioni Scuola e Diritti-Cultura approvano la manovra

Previsti interventi per la cultura e il contrasto alle violenze di genere, risorse per “Parma capitale europea dei giovani”, scuola e centri estivi. Sono rifinanziate anche le borse di studio istituite alla memoria del primo presidente della Regione Guido Fanti e del giuslavorista ucciso dalle Brigate Rosse Marco Biagi

Spettacoli, cultura, 1,5 milioni di euro a sostegno di “Parma capitale europea dei giovani”, contrasto alle violenze di genere, reddito di libertà. Maggiori risorse per scuola, centri estivi, cura del patrimonio edilizio scolastico. Risorse per il lavoro, sostegno ai centri per l’impiego e risorse per le politiche per la legalità. Queste le principali voci del Bilancio 2025 della Regione Emilia-Romagna riguardanti Cultura e Diritti discussi e approvati oggi nel corso della seduta congiunta della commissione Diritti e Cultura presieduta da Elena Carletti con la commissione Scuola presieduta da Maria Costi.

Nel complesso, il Bilancio 2025 della Regione è una manovra da 14,3 miliardi di euro che prevede nuove entrate (aumento di Irpef, Irap, bollo auto e ticket sanitari) pari a 400 milioni di euro e aumento di investimenti in settori strategici come il sociale, la scuola, la cura del territorio e il trasporto pubblico locale. Scorrendo il bilancio, si vede che le principali voci di bilancio dei settori di competenza delle due commissioni  sono: 1,5 milioni di euro per “Parma capitale europea dei giovani”, 21,5 milioni di euro per lo spettacolo, 2,4 milioni di euro per la musica, 3,8 milioni di euro per eventi, 280mila euro per il fondo dell’editoria, quasi 12 milioni di euro nel triennio per biblioteche e archivi storici, 3,5 milioni di euro nel prossimo triennio per la legge sulla Memoria del ‘900, 2,3 milioni di euro per il contrasto alle violenze di genere di cui 1,3 milioni per il “Reddito di libertà”. Per quanto riguarda la scuola, passano da 12 a 18 milioni di euro le risorse annue per sostenere il processo formativo dei ragazzi con disabilità e da 7 a 10 milioni le iniziative realizzate in estate per favorire la socializzazione di bambini e bambine. Per quanto riguarda l’infanzia e l’adolescenza sono previsti 15 milioni di euro per potenziare i servizi educativi tra 0 e 3 anni, un aumento da 28 a 30 milioni di euro delle risorse per ridurre i costi delle rette dei nidi a carico delle famiglie e da 2 a 3 milioni di euro per i servizi a sostegno della genitorialità. Aumento di 3 milioni di euro (da 7 a 10) anche delle risorse per i centri estivi. Saranno potenziate le risorse per il diritto allo studio: 5,4 milioni per studenti in difficoltà economica, 3,1 milioni per borse di studio per la scuola superiore, 20 milioni di euro per lo studio universitario, 20 milioni di euro per l’edilizia universitaria.

Al capitolo lavoro sono previsti, fra l’altro, 18 milioni per rifinanziare il progetto Gol per l’occupazione giovanile, 37 milioni di euro per avvicinare le persone diversamente abili al mondo del lavoro, 1,4 milioni di euro per le attività formative organizzate in collaborazione con i Comuni e i centri da loro partecipati e 1,5 milioni di euro per gli Enti formativi accreditati. Per quanto riguarda lo sport, si vuole che l’Emilia-Romagna continui a essere la “Sport Valley”, la comunità capace di coniugare lo sport di base con i grandi eventi sportivi nazionali e internazionali, come nel recente passato è stato il Giro d’Italia, che ha fatto tappa anche lungo la via Emilia. La Regione per questo conferma le risorse per le associazioni e le società sportive, sostiene una manovra da 24 milioni di euro a vantaggio degli impianti sportivi e prevede 12 milioni di euro per i grandi eventi. Sono rifinanziate anche le borse di studio istituite alla memoria del primo presidente della Regione Guido Fanti e del giuslavorista Marco Biagi, ucciso dalle Brigate Rosse .

Disco verde alla manovra dal relatore di maggioranza sul Ludovico Albasi (Pd): “Agiamo -spiega- in un quadro nazionale e internazionale molto precario, vogliamo garantire il diritto allo studio a tutti i livelli e il 100 per cento delle borse di studio nonché aiutare le donne che hanno subito violenza”.

Diametralmente opposta la posizione del relatori di minoranza Priamo Bocchi (FdI) per il quale “il Bilancio prevede un forte aumento di tasse, c’è molta retorica sul lavoro mentre si colpiscono le aziende che sono quei soggetti che creano lavoro. Sì fa tanta retorica giovanilista sui giovani, ma si parla poco di sport lasciando le associazioni sportive abbandonate a se stesse e c’è una forte sottovalutazione dell’emergenza droga e tossicodipendenza”. Bocchi ha anche sollevato critiche sulle modalità di uso delle risorse per il contrasto alle violenze di genere e ha bocciato le politiche della Regione contro gli stereotipi di genere, oltre che sollevare dubbi sulla legge sulla Memoria del Novecento perché, a suo parere, andrebbe a finanziare temi e realtà di parte.

Netta la replica del relatore di maggioranza sul Bilancio Fabrizio Castellari (Pd): “Come ci ricorda sempre il Capo dello Stato, la Resistenza è patrimonio di tutto e non certo un tema di parte. Non condivido le parole del relatore Bocchi su questo tema come su altre cose che ha detto nel suo intervento“.

Netto il relatore di minoranza sul pacchetto fiscale Alessandro Aragona (FdI): “È una manovra poco attenta al territorio che prevede pochissime risorse per la nostra cultura locale, per la nostra storia e per aiutare i nostri Comuni su questi temi. Sono poche risorse, che diventano sempre più insufficienti se pensiamo a quante risorse si spendono per altri temi sempre a carattere culturale”. Sulla stessa linea il relatore di minoranza sul Bilancio Francesco Sassone (FdI) che ricorda come sulla manovra si scontrino due diverse idee di società e di governo: da un lato quella del centrodestra che chiede una razionalizzazione della spesa pubblica, dall’altra quella del centrosinistra che reputa di risolvere i problemi ricorrendo alla leva fiscale. Sassone chiede inoltre di avere chiarezza su come verranno sviluppati gli investimenti per l’edilizia universitaria. Sulla stessa linea Elena Ugolini (Rete civica) per la quale “dovremmo utilizzare questi fondi in un rapporto molto stretto con la scuola: una parte possono essere utilizzati per l’orientamento, coinvolgendo ancora di più le scuole secondarie di primo e secondo grado”.

Per Simona Lembi (Pd) “l’impianto del Bilancio conferma la logica dei finanziamenti accessibili, che vanno a rafforzare la cultura pubblica; in particolare ho apprezzato la valorizzazione delle biblioteche, dei musei e l’attenzione per le politiche sulla memoria”.

(Giorgia Tisselli e Luca Molinari)

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