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Comune Bologna. Lisei (Fdi): il progetto “Così sarà!” rispetta la privacy?

Riferendosi a un’iniziativa realizzata da Palazzo d’Accursio insieme ad altre associazioni, il consigliere pone il tema del rispetto delle norme sull’acquisizione e la conservazione di dati personali e sensibili

Fare chiarezza sul progetto del Comune di Bologna denominato Così sarà! La città che vogliamo”. A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere Marco Lisei (Fdi), che ricorda come si stia parlando “di un progetto promosso dal Comune di Bologna e realizzato da ERT in collaborazione con Il Cassero LGBTI, Altrevelocità, Kepler 452, La Baracca Testoni Ragazzi, teatro dell’Argine, rivolto ai ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 25 anni e il cui il bando prevede il finanziamento di 15mila euro destinato a premiare le sei ‘idee di città’ ritenute più creative e meritevoli”. Lisei ricorda come “ai primi di dicembre avevano aderito a tale progetto, attraverso la realizzazione di alcune iniziative prima in presenza poi successivamente online, data la situazione emergenziale causata dal Covid-19, diverse scuole di Bologna e provincia: 19 scuole superiori di secondo grado e 8 scuole medie. Le scuole partecipanti hanno sottoposto ai genitori degli studenti minorenni  l’informativa per fornire informazioni sul progetto e ottenere il consenso per il trattamento dei dati personali e tra le finalità del trattamento dei dati raccolti indicato “l’invio di materiale pubblicitario e comunicazioni riguardanti le attività esercitate dai titolari del trattamento”. Ma non si comprende il nesso, e pertanto la motivazione sottesa, fra le finalità del trattamento dei dati raccolti ai fini della gestione e realizzazione delle attività legate al progetto e la richiesta di consenso da parte di chi esercita la potestà genitoriale sul minore per l’invio di materiale pubblicitario e comunicazioni riguardanti le attività esercitate dai titolari del trattamento e la richiesta risulta ancora più inappropriata dal momento che alla lettera d) del sopra richiamato punto 3 viene scritto che “nei limiti pertinenti alle finalità di trattamento suindicate, i dati raccolti potranno essere comunicati a partner, società di consulenza, nominati responsabili del trattamento dai singoli titolari del trattamento””. Il consigliere paventa il rischio che “si sta quindi consentendo, mediante la firma di un modulo, profittando forse della buona fede che viene riposta nelle istituzioni e quindi spesso letto in modo frettoloso, a soggetti privati di fare “incetta” di dati, consentendogli di costituirsi un vero e proprio database per la promozione generica di tutte le loro attività associative, siano esse pubbliche o private”, e interroga quindi la Giunta per sapere “se sia a conoscenza di quanto sopra esposto e che giudizio ne dia; con quali criteri siano stati scelti i partner di ERT per la realizzazione del progetto “Così sarà! La città che vogliamo”; se non ritenga quantomeno inopportuno che sia stata inserita nell’informativa di cui sopra la richiesta di consenso per l’invio di materiale pubblicitario e comunicazioni riguardanti le attività dei titolari del trattamento; se non ritenga tale richiesta ancor più pretestuosa dal momento che il consenso espresso varrebbe nei confronti di tutte le associazioni o enti coinvolti nel progetto, senza possibilità di scelta da parte dei sottoscrittori e ciò anche alla luce delle associazioni coinvolte nel progetto e delle attività che portano avanti”. Lisei vuole anche sapere dall’amministrazione regionale “quanti sono i genitori che hanno espresso il loro consenso e autorizzato il trattamento dei dati personali dell’informativa rilasciata dalle scuole; se non ritenga opportuno che nell’informativa venga indicato un lasso di tempo preciso di conservazione dei dati anziché un termine generico “non superiore al conseguimento delle finalità per le quali sono trattati e comunque in base alle scadenze previste dalle norme di legge”; se non si ritenga scorretto non individuare il nome e il cognome del responsabile per il trattamento dei dati”. “

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