Governo locale e legalità

Comuni Bologna. Al capolinea la fusione tra Borgo Tossignano, Casalfiumanese e Fontanelice/ foto

L’Assemblea legislativa ferma il percorso bocciato dai cittadini al referendum

Bocciata la fusione tra Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Fontanelice, in provincia di Bologna. Rispettando l’esito della consultazione popolare, avvenuta lo scorso 16 ottobre nei tre comuni appartenenti al nuovo Circondario imolese, l’Assemblea legislativa ha bocciato il progetto di legge istitutivo di un comune unico al posto dei tre attuali votando all’unanimità un ordine del giorno per il non passaggio in aula degli articoli.

Nel referendum in due comuni su tre sono prevalsi i voti contrari alla fusione con un dato aggregato in cui i voti sfavorevoli alla fusione (1606 no ) hanno superatoquelli a favore (1377 sì). Guardando alle singole realtà il no ha vinto a Borgo Tossignano (57,12%) e a Fontanelice (59,5%). I sì hanno invece raggiunto il 53,34% a Casalfiumanese.

Roberto Poli (Pd) ha richiamato l’esito “assolutamente chiaro” del referendum a seguito del quale questo progetto si blocca.  “Ora – ha detto- occorre lavorare a sostegno di quelle comunità perché le difficoltà che la fusione avrebbe attenuato restano e il nostro impegno è quello di dare una mano. Chi ha fatto campagna contro la fusione, -ha poi sottolineato- ha fatto una scelta politica per indebolire i sindaci nelle prossime elezioni amministrative, quindi al di là del merito lo scopo è stato dare un colpo al Pd”. Un grave errore e dovrete spiegarlo a quelle comunità. La fusione sarebbe stata la scelta giusta ma il voto è stato chiaro e ci fermiamo.

“Oggi – ha detto Daniele Marchetti (Lega nord) – mettiamo una pietra tombale su questo progetto di cui si stava parlando da un decennio. I cittadini si sono espressi in modo chiaro per il no in due comuni su tre e dove ha prevalso il sì è stato per pochi voti. Si tratta di un finale già scritto – ha sottolineato – perché, come avevamo dichiarato, eravamo sicuri della volontà dei cittadini contraria alla fusione percepita come un ulteriore depotenziamento dei loro comuni. Sapevate – ha detto rivolgendosi agli esponenti del Pd – che l’operazione era rischiosa.  Il consigliere ha poi sollevato un rilievo sul fatto che la Regione “che dovrebbe essere imparziale, abbia pubblicato documenti (poi rimossi a seguito dell’intervento del Corecom) a sostegno della fusione sul sito istituzionale”.

Anche da Silvia Piccinini (M5s) voto contrario alla fusione per rispetto del voto espresso dai cittadini. “Non eravamo contrari a questa fusione -ha poi precisato- ma abbiamo riscontrato criticità nel metodo, consiglierei di chiedersi perché i cittadini hanno votato contro alla fusione”.

(Isabella Scandaletti)

Governo locale e legalità