COMUNICATO
Ambiente e territorio

Acqua. “Interventi strutturali contro le dispersioni delle reti”, Rontini (Pd) cita un caso del ravennate e i disagi al traffico/ foto

La consigliera fornisce dati Istat sul problema ambientale ed economico e chiede alla giunta di far evitare manutenzioni a spezzatino. “Bene i rilevamenti satellitari di Hera per non inseguire sempre l’emergenza”

Contrastare le perdite d’acqua (dal 2010 riconosciuta dall’Onu come “diritto umano universale”) e coordinare le azioni dei gestori delle reti sulle tubature rotte con quelli degli enti locali. Questo per evitare ai cittadini disagi del tipo di quelli subiti nella località di Marzeno, nel faentino, dove in pochi mesi si sono succeduti vari interventi sullo stesso tratto di manto stradale con pesanti problemi alla circolazione. E’ il senso di un’interrogazione di Manuela Rontini (Pd), che si pronuncia contro le manutenzioni a spezzatino e chiede alla giunta “quali controlli sulla corretta esecuzione degli interventi di riparazione della rete vengono realizzati e quali provvedimenti vengono adottati nel caso si verifichi la non corretta esecuzione delle opere o il repentino cedimento della rete a pochi metri dal punto in cui si è precedentemente intervenuti”. La consigliera dem, sempre riguardo ai disagi nella frazione di Marzeno, episodio di una casistica ben più ampia, chiede inoltre, nel caso si verifichino più rotture nello stesso tratto stradale, se “non sia possibile prevedere, già durante il primo intervento, la sostituzione di tutto il tratto della condotta”.

La consigliera inquadra poi, avvalendosi di varie fonti, il fenomeno delle dispersioni d’acqua. Secondo dati Istat, in Italia nel 2015 ha riguardato il 41,4% dell’acqua potabile immessa nelle reti di distribuzione, con “perdite reali, al netto degli errori di misurazione e dei consumi non autorizzati, pari al 38,3%. Si tratta di un volume enorme, pari a 3,2 miliardi di metri cubi- nota Rontini- che, stimando un consumo medio di 80 metri cubi annui per abitante, soddisferebbe le esigenze idriche di circa 40 milioni di persone, per un anno”. Dopo le eccellenze Milano e Trento, rispettivamente con il 16 e il 22%, in Italia ci sono territori virtuosi come Bologna, dove le perdite riguardano il 26% dell’acqua immessa, dato in linea con gli altri comuni dell’Emilia-Romagna.

Sul fenomeno delle perdite d’acqua Rontini ricorda poi gli investimenti in arrivo (10 milioni di euro) frutto dell’accordo dello scorso 16 luglio tra la Regione Emilia-Romagna e Atersir, che al contrasto di questo problema dedicheranno la metà del fondi ottenuti dal Ministero dell’Ambiente. “In particolare, in provincia di Ravenna saranno finanziati interventi di rinnovo della rete idrica di distribuzione per 400 mila euro nei Comuni di Casola Valsenio e Conselice”. Altro elemento di conforto la nuova tecnologia di rilevamento satellitare sviluppata da Hera, che permetterà di prevedere gli scompensi di portata e pressione che portano a rotture nella rete “senza dover inseguire sempre l’emergenza”. Dopo positive sperimentazioni nelle province di Ferrara e Forlì-Cesena (dove è stato recuperato l’equivalente di 260 bottiglie d’acqua ad abitante) la tecnologia- annota infine Rontini- sarà estesa da Hera su tutti gli oltre 27 mila chilometri di rete gestiti in Emilia-Romagna.

(Marco Sacchetti)

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