La giunta dica se ”è stata rinnovata la convenzione con la società che gestisce il Marconi sull’imposta regionale collegata alle emissioni sonore prodotte dagli aeromobili”.
La richiesta, con un’interrogazione rivolta alla giunta, è di Michele Facci (Lega), che spiega come le risorse derivanti da questa imposta debbano essere utilizzate, come previsto dalla normativa, per finanziare sistemi di monitoraggio e disinquinamento acustico, e anche per indennizzare i residenti delle aree interessate dal rumore. Risorse attribuite per la maggior parte ai Comuni di Bologna e di Calderara di Reno, nei quali ricade la popolazione maggiormente esposta all’inquinamento acustico dell’aeroporto bolognese. Il consigliere leghista sottolinea anche come rispetto all’utilizzo di questi fondi l’esecutivo regionale deve presentare, con cadenza biennale, una relazione alla commissione assembleare di riferimento.
Al consigliere ha risposto l’assessora all’Ambiente, Irene Priolo, in commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Stefano Caliandro. Priolo ha elencato l’importo delle tasse, la loro destinazione e come le risorse sono state impiegate dai Comuni di Bologna e Calderara di Reno per mitigare il rumore. Facci si è detto “soddisfatto perché avevo chiesto dei dati e mi sono stati forniti. Il tema è complesso, ora avvierò una verifica sui dati”.
Priolo ha replicato che la relazione 2022-2023 “verrà predisposta e presentata entro l’anno in corso”. Sulla convenzione con l’aeroporto per la gestione dell’imposta regionale sulle emissioni sonore, la titolare dell’Ambiente ha detto che è stata rinnovata e che è disponibile sul sito web della Regione. Il rinnovo vede aspetti “innovativi e utili a promuovere la riduzione del rumore” degli aerei: concreta applicazione della scontistica delle tariffe Iresa e la rimodulazione “dei corrispettivi per lo svolgimento del servizio dell’attività di accertamento, liquidazione e riscossione dell’imposta” che ammonta a 28.100 euro per l’implementazione del sistema informatico, 9mila come canone per l’utilizzo di un software, 31mila per i costi generali e di personale.
Priolo ha spiegato che, per la ripartizione delle risorse, sono stati scelti i Comuni di Bologna e Calderara di Reno “in quanto nel loro territorio ricade la popolazione maggiormente esposta all’inquinamento acustico. Entro settembre, il Comune di Bologna terminerà di sostituire gli infissi in alcune case Erp (importo di 780mila euro), mentre quello di Calderara che con la quota assegnata di 285mila euro “ha approvato un piano di interventi per realizzare prospetti verdi verticali – i cosiddetti giardini verticali”.
Facci aveva chiesto alla giunta per quale motivazione l’ultima relazione non fosse ancora arrivata in commissione, chiedendo poi se verranno indicati nuovi criteri rispetto alla ripartizione di queste risorse, tenendo conto dei luoghi cosiddetti sensibili (come scuole, ospedali, case di cura ecc.). Infine, il consigliere aveva voluto sapere se i soggetti destinatari dei fondi (Comune di Bologna e Comune di Calderara di Reno in primis) avessero già provveduto a realizzare gli interventi (collegati alle risorse ottenute nelle annualità passate) indicati nelle comunicazioni trasmesse alla Regione Emilia-Romagna.
(Gianfranco Salvatori)