Un programma triennale da due milioni di euro, di cui, già certi, 509 mila euro per l’anno in corso. È il piano di investimenti per l’apicoltura in Emilia-Romagna licenziato dalla commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, col sì del Pd e l’astensione di Ln e M5s.
“La previsione del fabbisogno complessivo- ha riferito la Giunta in commissione- per l’attuazione è quantificata in circa 2.000.000 di euro, lo stanziamento relativo allo stralcio annuale 2016-2017 (finanziato al 50% da ministero e Ue) è pari a 509.000 euro”.
“Il programma- si legge nel testo della delibera- ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo e il miglioramento qualitativo e quantitativo dei prodotti dell’apicoltura, delle condizioni economiche e di reddito degli operatori e delle produzioni agricole regionali, nel rispetto della tutela dell’ambiente e della salute dei consumatori. La Regione Emilia-Romagna da tempo attua interventi di sostegno e di indirizzo al settore apistico, anche per incentivare le produzioni biologiche e integrate. In regione operano attualmente più di 2.600 apicoltori, per un numero di alveari che annualmente, in media, è pari a circa 107.853. La produzione media è stimata in circa 2.900 tonnellate all’anno di miele (il 10% della produzione nazionale)”.
Andrea Bertani (M5s) ha chiesto “per quale motivo ai nomadisti sono riservate maggiori risorse”. E ha voluto inoltre conoscere “le implicazioni connesse alla diffusione dei pesticidi fitofarmaci”.
La Giunta, relativamente alla prima domanda, ha riferito che “si tratta di una misura specifica contemplata dal decreto comunitario”. Sul secondo quesito ha evidenziato che “ci sono indicazione a livello europeo per sospendere l’utilizzo di questi prodotti”.
Infine, la presidente Luciana Serri ha chiesto informazioni sulle tempistiche dei bandi.
“La pubblicazione- ha riferito la Giunta- è programmata per l’inizio di settembre, a condizione che il programma venga approvato in Assemblea entro la fine di luglio”.
(Cristian Casali)