Per quali ragioni la Giunta regionale ha deciso di “azzerare” nel “Programma di sviluppo rurale 2014-2020 i fondi destinati ai pagamenti agro-climatico-ambientali per la tutela e il ripristino degli ecosistemi impegnando la totalità delle risorse economiche disponibili a favore della agricoltura integrata volontaria?”
Lo chiede Galeazzo Bignami (Fi) in un’interrogazione, dove spiega che “l’agricoltura integrata volontaria è un sistema di produzione che ammette comunque, anche se in misura limitata, l’impiego di mezzi chimici di sintesi e permette a tutt’oggi l’utilizzo del diserbante glifosato, sostanza che ha destato grande preoccupazione per i potenziali rischi per la salute umana e per l’ambiente derivati dal suo impiego”.
“L’introduzione dell’agricoltura integrata volontaria nel Piano di azione nazionale sui pesticidi da parte dell’Italia- scrive il consigliere- appare in contrasto con la Direttiva comunitaria sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari” e “il totale impiego di fondi nell’agricoltura integrata volontaria sottrae risorse preziose a altre misure di tutela ambientale, come quelle agroambientali, riconosciute molto più efficaci delle prime anche a livello internazionale”.
“La tutela delle biodiversità- aggiunge- è infatti un obiettivo prioritario della Politica agricola comune europea e la Rete natura 2000 ne rappresenta una delle più importanti realizzazioni riuscendo a conciliare il legittimo interesse degli agricoltori con la difesa della natura”.
Bignami vuole quindi sapere se non si ritenga contraddittorio vanificare i risultati positivi ottenuti con la Rete natura 2000, sospendendone le misure di conservazione, e se non sia al contrario opportuno “ritirare i provvedimenti che contrastano con gli obiettivi e le linee guida della politica agricola europea”.
Il consigliere domanda inoltre i motivi per cui non siano state rispettate le regole di consultazione con il Comitato di sorveglianza del Programma di sviluppo rurale prima di adottare i provvedimenti, a quanto ammontino i fondi previsti dall’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli nella variazione di Bilancio per il ripristino delle risorse destinate alla tutela degli agroecosistemi e se siano equivalenti ai fondi stanziati precedentemente.
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