COMUNICATO
Assemblea

Agricoltura. Cimice asiatica, Barcaiuolo (Fdi): stanziare fondi aggiuntivi per i danni provocati

Il consigliere, con una interrogazione, chiede alla Giunta di sollecitare il governo a prevedere risorse finanziarie ulteriori per affrontare il problema

Sollecitare il ministero competente perché riconosca la necessità di considerare la cimice come un evento non eccezionale ma ricorrente, che sicuramente non sparirà nei prossimi anni, pianificando lo stanziamento di fondi aggiuntivi a quelli già previsti e riveda i criteri per accedere ai risarcimenti affinché vengano considerati i danni alle singole colture evitando così di escludere numerosi agricoltori. Sono le questioni che il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Michele Barcaiuolo porta, con una interrogazione, sul tavolo della Giunta regionale. Da quando nel 2012 la cimice asiatica è arrivata in Italia- sottolinea il consigliere- e grazie a un costante monitoraggio, si è potuti arrivare a comprendere il volume di danno provocato dalla stessa sulle colture colpite. In particolare nel 2014 si è stimata una perdita superiore al 50% in alcuni frutteti colpiti”. Le associazioni di categoria hanno sottolineato che le risorse messe a disposizione (40 milioni di euro stanziati per il 2020 e altri 20 milioni negli anni 2021 e 2022) dal Mipaaf e la ricerca di antagonisti, come la vespa samurai, appaiono insufficienti a contenere un fenomeno che anche quest’anno si sta rivelando aggressivo e difficile da contenere. “Possono fare domanda di risarcimento- spiega Barcaiuolo- le aziende che hanno subito danni superiori al 30% della PLV (produzione lorda vendibile) aziendale riferita al 2019, rispetto a quella del triennio precedente. La percentuale viene pertanto calcolata sull’intera superficie aziendale rischiando di escludere dalla possibilità di accesso ai risarcimenti agricoltori che hanno subito danni superiori al 30% in determinate colture e danno pari allo zero in altre, riducendo per media la percentuale totale di danno subita”. Inoltre, alcune aziende, più grandi e strutturate, hanno cercato di rimediare ai danni subiti investendo in colture specializzate meno colpite dall’insetto. In questo modo, però, la loro PLV aziendale è rimasta pressoché invariata e quindi non hanno accesso a nessuna forma di risarcimento. Dunque, alla luce di queste criticità, Barcaiuolo chiede l’intervento della Giunta regionale. “

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