COMUNICATO
Imprese lavoro e turismo

Agricoltura. Facci (Misto): “Promuovere il consumo del miele emiliano-romagnolo”

Nell’atto di indirizzo si chiedono anche “misure di sostegno e finanziamento per le aziende agricole della regione produttrici di miele”

“Attuare specifiche campagne promozionali di sensibilizzazione nei confronti dei consumatori a favore del consumo di miele italiano, e, nello specifico, a favore dell’acquisto di prodotti del territorio regionale”.

Questo il principale impegno politico che Michele Facci (Misto) propone alla giunta con una risoluzione in cui ricorda l’importante ruolo che l’apicoltura riveste nell’economia agricola regionale “in termini di numero di operatori e di presenza di aziende professionali con un valore della produzione che nel 2020 ammontava a oltre 17,7 milioni di euro ponendosi ai primi posti della produzione a livello nazionale”.

Rifacendosi anche alla legge regionale del 2019 per lo sviluppo e tutela dell’apicoltura, Facci sottolinea la crisi del settore dovuto anche a forti giacenze di miele proveniente dall’estero che hanno determinato un notevole abbassamento dei prezzi nonostante specifiche indagini della Commissione Ue abbiano stabilito che “nel 46% dei casi, il miele proveniente da zone non europee non è conforme alle regole comunitarie, dal momento che vengono impiegati sciroppi zuccherini per adulterare il prodotto, aumentarne la quantità e abbassarne il prezzo, così come additivi e coloranti per falsificarne l’origine botanica”.

Stante la situazione di difficoltà per l’intero comparto, il consigliere sollecita campagne di promozione e sensibilizzazione a favore del consumo del miele italiano e, in particolare, di prodotti emiliano-romagnoli. Oltre a sollecitare misure di sostegno e finanziamento per le aziende agricole della regione che producono miele anche attraverso progetti di investimento già adottati, Michele Facci chiede anche di “inserire tra i criteri preferenziali negli appalti pubblici di servizi o di forniture di prodotti alimentari destinati alla ristorazione collettiva della Regione, l’utilizzo di prodotti a km 0 in quantità superiore al 20 per cento, in termini di valore, rispetto a quelli previsti dai criteri ambientali minimi vigenti”.

(Luca Boccaletti)

Imprese lavoro e turismo