La Regione, in merito ai requisiti e alla documentazione necessaria per le domande di sostegno e pagamento dei fondi per l’agricoltura, deve trattare allo stesso modo chi possiede la qualifica di Imprenditore agricolo professionale (Iap) e chi possiede quella di Coltivatore diretto (Cd). Lo chiede una risoluzione di Fratelli d’Italia a prima firma di Luca Pestelli e sottoscritta anche da Priamo Bocchi, Marta Evangelisti, Alessandro Aragona, Francesco Sassone, Fausto Gianella e Alberto Ferrero.
La Giunta – spiegano i consiglieri – con una propria delibera del 2024 ha approvato le disposizioni per gli interventi strutturali di investimento del Programma di sviluppo rurale (Psr) e del Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale (CoPsr 2023-2027) con cui si definiscono i requisiti, le condizioni di ammissibilità e la documentazione necessaria per la presentazione delle domande di sostegno e di pagamento. “Fra i beneficiari degli interventi previsti – sottolineano gli esponenti di FdI – rientrano le imprese agricole che, al momento della presentazione della domanda di sostegno, possiedono la qualifica di Imprenditore agricolo professionale o di Coltivatore diretto. Ma, mentre per le imprese agricole individuali o societarie le disposizioni richiedono che almeno un socio (nelle società di persone e cooperative) o un amministratore (nelle società di capitali) possieda la qualifica di Imprenditore agricolo, per i soggetti qualificati come Coltivatori diretti è sufficiente allegare l’attestazione dell’iscrizione alla Gestione Assicurativa dei Coltivatori Diretti, Coloni e Mezzadri dell’INPS”. Non solo. “Per i soggetti che intendono qualificarsi come Imprenditori agricoli – evidenziano i meloniani – è invece necessario presentare apposita richiesta di riconoscimento alla Regione, con costi che variano tra i 300 e gli 800 euro e tempi di rilascio della certificazione che possono comportare ritardi e incertezze”.
“La differenza di trattamento tra le due figure di Imprenditore agricolo e Coltivatore diretto – sottolineano i consiglieri di FdI – determina una sperequazione per l’accesso alle misure di sostegno per l’agricoltura che penalizza la prima, pur centrale per lo sviluppo dell’economia agricola”.
Per questo motivo, gli esponenti di FdI chiedono alla Giunta “di semplificare e uniformare i requisiti richiesti ai fini della dimostrazione della qualifica di Imprenditore agricolo professionale, accetando, come già avviene per i Coltivatori diretti, l’attestazione dell’iscrizione nella gestione previdenziale agricola INPS”. Inoltre, sollecitano l’esecutivo regionale “a rivedere la delibera del 2024 al fine di eliminare ogni forma di discriminazione tra le due figure professionali e garantire equità nell’accesso alle misure di sostegno economico previste”.
(Luca Govoni)
La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)