Incentivare gli agricoltori a non coltivare nelle “aree a riposo”. La richiesta è del Gruppo Misto che, in un’interrogazione alla giunta, ricorda che questa possibilità è data da un decreto ministeriale dell’aprile 2022, ma che si tratta di “pratica dannosa per l’ambiente, in particolare su clima e biodiversità, e che, soprattutto se protratta nel tempo, foriera di danni di lungo periodo”.
La possibilità di coltivazione soprattutto di mais, spiega il Misto, deriva dal blocco delle importazioni da Ucraina e Russa, a causa del conflitto. Nelle “aree a riposo”, il decreto consente, per le zone usate per pascolo, fienagione e coltivazione, l’utilizzo di prodotti fitosanitari.
Per il Gruppo Misto “si restituisce spazio all’agricoltura ad alto impatto ambientale con il rinvio della nuova normativa europea sui pesticidi e con la messa a coltura delle terre destinate alla salvaguardia della biodiversità”.
In Emilia-Romagna, conclude il Misto, “sarebbero circa 18mila gli ettari di terreno corrispondenti ad ‘aree a riposo’ che saranno coltivati nella stagione agricola in corso, con una netta prevalenza di girasole ad alto contenuto oleico, soia, sorgo, cioè tutte coltivazioni rivolte, appunto all’alimentazione degli animali degli allevamenti intensivi”.
(Gianfranco Salvatori)
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