La Giunta regionale “intende perseguire l’obiettivo di una effettiva uniformità degli oneri dei servizi fitosanitari che gravano sugli agricoltori dell’Emilia-Romagna”? È quanto chiedono, attraverso un’interpellanza, i consiglieri Tommaso Foti (Fdi), primo firmatario dell’atto, Matteo Rancan, Fabio Rainieri, Gabriele Delmonte e Stefano Bargi, tutti della Lega nord.
I consiglieri di minoranza reclamano l’applicazione della Legge regionale 9 del 2011: “Nel corso del dibattito tenutosi in Assemblea legislativa il 12 Luglio 2011, durante l’esame dell’approvazione della predetta legge, è emersa con chiarezza l’anomala situazione che si verifica in Emilia-Romagna, atteso che i consorzi fitosanitari risultano istituiti soltanto in quattro province dell’Emilia, mentre non risultano istituiti a Bologna, a Ferrara e in tutta la Romagna”. Proseguono i consiglieri: “A Bologna, infatti, venne istituito – a suo tempo – un osservatorio, successivamente trasformato in servizio fitosanitario regionale, con sedi decentrate a Ferrara, Ravenna e Cesena”. L’attività svolta dai predetti Consorzi fitosanitari obbligatori e quella svolta dal servizio fitosanitario regionale “evidenziano una diversità di condizioni, per quanto riguarda la materia, sul territorio regionale”.
Inoltre, gli esponenti Fdi e Ln evidenziano il problema dei vincoli, in tutta la regione, cui sono soggetti gli agricoltori nei confronti dei Consorzi fitosanitari: si tratta dell’ “obbligo di versare un contributo consortile, in ragione del reddito dominicale delle aziende agricole”.
“Nel corso del dibattito del 12/07/2011 in sede di Assemblea legislativa- concludono i consiglieri- sia il relatore del provvedimento di legge, sia il presidente della II commissione proposero un ulteriore momento di approfondimento sulla possibilità di uniformare la situazione in tutta la regione e in tutte le province, avanzando la proposta di un’udienza conoscitiva della commissione con tutte le associazioni agricole per poter discutere la possibilità di creare condizioni omogenee in tutto il territorio dell’Emilia-Romagna”. Foti, Rancan, Rainieri, Delmonte e Bargi chiedono alla Giunta “se l’ipotizzata udienza conoscitiva si sia effettivamente svolta e quali ne siano state le conclusioni”.


