Via libera dall’Assemblea legislativa alla risoluzione targata Partito democratico-Sinistra italiana che impegna la Giunta a sostenere il comparto bieticolo-saccarifero regionale e nazionale e a contrastare le pratiche commerciali scorrette, che penalizzano lo zucchero italiano. L’atto di indirizzo, a prima firma Paolo Calvano (Pd), è stato approvato con i voti favorevoli dell’intero Parlamento regionale. Votati all’unanimità anche i quattro emendamenti presentati: due provenienti dalla Lega nord (firmati da Fabio Rainieri, Alan Fabbri, Daniele Marchetti, Matteo Rancan), uno del Movimento 5 stelle (firmato da Silvia Piccini) e uno del Pd (siglato da Calvano).
A partire dal 2005 – si legge nell’atto d’indirizzo – la Commissione europea ha avviato una modifica dell’Organizzazione di mercato dello zucchero basata sulla progressiva riduzione delle quote di produzione assegnate a ciascun Paese membro fino alla definitiva scomparsa avvenuta nel settembre 2017. Questa decisione – evidenziano i consiglieri – ha innescato una grave crisi nel comparto, che, prima della riforma, coinvolgeva oltre 250mila ettari di superficie agricola (82mila dei quali in Emilia-Romagna) e 19 stabilimenti di trasformazione delle barbabietole con un indotto significativo. La fine del regime delle quote produttive – rimarcano i proponenti della risoluzione – ha innescato una decisa riduzione del prezzo dello zucchero sul mercato internazionale che sta avendo un impatto importante sul comparto e sull’intero settore agroalimentare nazionale, i cui prodotti d’eccellenza, per il mantenimento dell’etichettatura Made in Italy, necessitano di un prodotto italiano.
La Coprob, ovvero la Cooperativa produttori bieticoli, grazie al marchio ‘Italia zuccheri’, ha lanciato nello scorso mese di giugno – si legge nel primo degli emendamenti approvati al Carroccio – ha lanciato il Patto per lo zucchero italiano proponendo un rilancio del settore che punti su italianità e biologico, l’investigazione e la repressione delle pratiche commerciali scorrette e il sostegno a partnership con industrie e grande distribuzione che punti a una filiera 100 per cento italiana.
Di qui l’iniziativa dei consiglieri Pd e Si, che impegnano l’esecutivo regionale “a proseguire in tutte le sedi e con tutti i mezzi a disposizione l’attività a favore del comparto bieticolo-saccarifero dell’Emilia-Romagna, privilegiando gli interventi verso l’adozione di tecniche di produzione biologica e di risparmio idrico”, come indicato nell’emendamento del Movimento 5 stelle approvato.
Non solo: la risoluzione impegna il Governo regionale a “promuovere l’istituzione di un tavolo interregionale che riunisca tutti i soggetti interessati, produttori e trasformatori di barbabietola, industria alimentare e grande distribuzione, al fine di rilanciare lo zucchero italiano anche creando una filiera dolciaria interamente Made in Italy”. L‘Assemblea, inoltre, chiede alla Giunta di intervenire sul governo “affinché si batta, in sede europea, per un’equa remunerazione dello zucchero italiano, con particolare interesse per quelle indicate nel Patto per lo zucchero italiano e per il contrasto delle pratiche commerciali scorrette”.
A questi tre impegni in Aula se ne è aggiunto un quarto, con l’emendamento Calvano, che invita a “sostenere le azioni previste dal Patto per lo zucchero italiano per mettere a punto una strategia complessiva del rilancio del comparto bieticolo-saccarifero”.
Oltre a Calvano hanno sottoscritto la risoluzione Stefano Caliandro, Roberto Poli, Marcella Zappaterra, Luca Sabattini, Katia Tarasconi, Manuela Rontini, Mirco Bagnari (Pd) e Yuri Torri, Igor Taruffi (Si).
(Andrea Perini)