COMUNICATO
Imprese lavoro e turismo

Agricoltura. Ok a risoluzione Lega-Pd: difendere sistema zootecnico da speculazioni

Commissione economia, atto presentato da Lega e Pd: i prezzi di acquisto di carne e latte sono inferiori ai costi di produzione. “Il rincaro delle materie prime sui mercati mondiali rischia di far chiudere le stalle, la Giunta intervenga sul governo”

E’ stata approvata la risoluzione bipartisan per impegnare la Giunta a difendere, in sede nazionale, gli allevatori emiliano-romagnoli dal rincaro delle materie prime, al fine di evitare che il prezzo di carne e latte pagato agli allevatori sia inferiore ai costi di produzione. La risoluzione, proposta da Lega e Pd, è stata votata in commissione Politiche economiche, presieduta da Manuela Rontini, anche da Rete Civica e Lista Bonaccini. L’atto ispettivo era siglato da Fabio Bergamini (Lega) come primo firmatario e da Fabio Rainieri (Lega), Matteo Daffadà e Palma Costi (Partito Democratico). La risoluzione è stata firmata, inoltre, anche dai dem Stefano Caliandro, Massimo Bulbi, Marco Fabbri e Rontini e da Marco Mastacchi (Rete Civica).

La risoluzione chiede alla Regione di mantenere la sostenibilità finanziaria delle aziende, per fare in modo che i prezzi riconosciuti alle aziende di allevamento per latte e carne non scendano sotto i costi di produzione. Fra le richieste, c’è anche l’impegno “a sollecitare l’emanazione da parte del governo del Decreto legislativo di recepimento della Direttiva UE 2019/633 in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti fra imprese nella filiera agricola e alimentare, che offre già alcuni degli strumenti utili in tale direzione.

Bergamini ha riassunto l’atto di indirizzo sottolineando l’importanza per l’agricoltura della regione e soprattutto per il “comparto zootecnico, che ha avuto la sua Caporetto. Il ricatto delle materie prime rischia di far chiudere molte stalle e l’indotto. Si rischia la crisi di un settore di eccellenza. Assocarni e Uniceb hanno evidenziato come il mais abbia toccato nel corso degli ultimi mesi i costi più alti del decennio”. Il problema secondo il consigliere è “il calo della redditività che tocca le imprese e anche le famiglie. Servono investimenti, in particolare sulla sostenibilità per ridurre la dipendenza dall’importazione. Nel passato sono state investite tante risorse, anche pubbliche. Nella nostra regione, questo comparto – forse uno dei più importanti in assoluto – è dato per scontato, ma ha dovuto affrontare crisi importanti: la globalizzazione, la crisi finanziaria e ora la pandemia”.

Daffadà (Pd) ha evidenziato “l’importanza dell’agricoltura del territorio, dall’Appennino alla pianura. Le nostre eccellenze vanno difese dalle speculazioni economiche di altri Paesi. Basti pensare che l’import di cereali è del 60%. Serve un confronto con il Governo e una linea comune di azioni”.

Mastacchi (Rete Civica) ha ricordato che “come in altri settori, si vedano i problemi nei trasporti e nella logistica, si tendono a scaricare verso il basso gli alti costi. In tv si vede la pubblicità di prezzi di prodotti che sono al di sotto dei costi di produzione e a essere danneggiato è sempre il produttore”.

(Gianfranco Salvatori)

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