Il progetto “Adotta la Terra” prese il via ufficialmente il 7 maggio 2013, con la sigla dell’accordo tra la Provincia di Piacenza e otto Comuni della montagna piacentina; all’epoca, la Provincia stanziò 250 mila euro per prevenire il dissesto idrogeologico, affidando “un riconoscimento concreto al ruolo di sentinelle del territorio agli agricoltori di montagna”. Lo ricorda Matteo Rancan (Ln) in una interrogazione presentata alla Giunta, aggiungendo che quel progetto veicolava “un messaggio culturale innovativo e in grado di offrire nuovamente fiducia” a chi vi vive e lavora in zone marginali.
Il consigliere scrive poi che l’allora assessore regionale all’Agricoltura nel luglio 2014 decise di non rifinanziare il progetto “Adotta la Terra”, “mettendo così fine all’opera di prevenzione da parte delle aziende agricole di montagna e privando nel contempo le stesse di una fonte di reddito in zone dove la redditività delle aziende agricole non raggiunge più il livello minimo di sussistenza”. Al contrario, l’attuale assessore regionale, Paola Gazzolo, il 7 febbraio scorso ha rilanciato l’idea del progetto, affermando che “agli agricoltori deve essere riconosciuto un ruolo nelle gestione dei rischi idrogeologici alla luce della loro esperienza e della loro conoscenza del territorio, specificando che eventuali contributi agli agricoltori di montagna coinvolti nel progetto dovrebbero essere elargiti solo ed esclusivamente come detrazioni fiscali”.
Rancan chiede alla Giunta di chiarire l’entità delle somme che intende destinare alla riattivazione del progetto “Adotta la Terra” e quali modalità verranno utilizzate nella distribuzione di queste risorse.
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(rg)


