La tutela della biodiversità in campo agrario (in particolare la salvaguardia delle risorse genetiche locali) e animale, le azioni messe in campo dalla Giunta, quanti sono coloro che corrispondono alla figura dell’agricoltore custode, quali sono i registri delle razze e le specie zootecniche, quanto sono diffuse le sementi locali, tradizionali o ibride e che opera di formazione e informazione si stia facendo sulla biodiversità.
Queste le richieste della consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) contenute in un’interrogazione alla Giunta.
La consigliera, nel testo, si richiama a numerose normative italiane e trattati europei che tutelano razze animali, l’interesse agricolo e quello alimentare. Poi, ricorda che “la diversità biologica o biodiversità è di fondamentale importanza per la continuità della stessa vita sul nostro pianeta, dato che consente agli ecosistemi, alle specie e alle popolazioni viventi di adattarsi, superando i cambiamenti che gli eventi via via impongono e costituisce una risorsa insostituibile per il genere umano”.
Gibertoni sottolinea i diversi decreti sulle Modalità di funzionamento dell’Anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare”, sulla regolazione della Rete nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare. L’atto ispettivo si sofferma sull’importanza delle sementi ibride. Queste ultime incidono sulle diete e sulla salute e delle “80mila specie commestibili utilizzabili a scopo alimentare oggi se ne coltivano solo circa 150 di cui 8 sono commercializzate in tutto il mondo”. Un depauperamento agricolo e gastronomico che “ha come risultato una dieta basata su un numero sempre più ristretto di specie e di varietà coltivate, anziché una dieta basata sulla diversità che sarebbe più salutare”. Gibertoni, nell’interrogazione, ha evidenziato l’uso, a fini commerciali, di semi ibridi, da laboratorio, che sono sterili e costringono gli agricoltori ogni anno a riacquistarli per riprodurre le nuove piante.
(Gianfranco Salvatori)


