COMUNICATO
Imprese lavoro e turismo

Agroalimentare. Lotta all’etichettatura a semaforo, l’Aula approva due risoluzioni

Rainieri (Ln): sistema sbagliato; Rossi (Pd): fondamentale preservare nostre eccellenze; Bertani (M5s): promuovere dieta salutare; Prodi (Mdp), unica astenuta: focus era su malattie non trasmissibili non su lotta a prodotti italiani

Lotta all’’etichettatura a semaforo sui prodotti alimentari. L’Assemblea legislativa ha approvato due risoluzioni, una della Lega nord (prima firma Fabio Rainieri), con emendamenti, l’altra del Partito democratico (prima firma Nadia Rossi) per impegnare la giunta a presidiare e vigilare sull’argomento. Ampia la condivisione in Aula: tutti concordi con un’unica astensione, quella di Silvia Prodi del Gruppo Misto-Mdp.

“L’Onu e l’Oms- ha spiegato in apertura Rainieri– non possono etichettare così i nostri prodotti perché li danneggiano. Questo sistema di etichettatura a semaforo, già diffuso nel Regno Unito e in Irlanda nonché, in versione adattata, anche in Francia, è sbagliata in quanto fuorviante per i consumatori e penalizzante per le produzioni di qualità certificata e di origine controllata e protetta (Dop) dell’Emilia-Romagna e del nostro Paese”.

L’atto di indirizzo del Carroccio approvato impegna l’esecutivo regionale ad “attivarsi affinché sia contrastata la diffusione di questo sistema di etichettatura nell’Unione europea e, al contrario, sia resa obbligatorio un sistema di etichettatura in grado di fornire informazioni nutrizionali corrette e l’origine dettagliata dei principali ingredienti utilizzati”. A questo impegno, con un emendamento presentato da Nadia Rossi, è stato aggiunto quello di “presidiare la dichiarazione politica dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sul tema delle malattie non trasmissibili e ad attivarsi per evitare generalizzazioni e stigmatizzazione di determinati prodotti alimentari”.

La risoluzione dei dem, oltre a questa richiesta, impegna l’esecutivo a “promuovere definizioni puntuali di ciò che è individuato come contenuto “eccessivo” di grassi, sale o zucchero, con la specificazione che l’uso saltuario e uno stile di vita equilibrato consente il consumo di alimenti, quali quelli caratterizzanti l’agroalimentare dell’Emilia-Romagna, ottenuti all’esito di processi produttivi basati su qualità e controlli, esprimendo netta contrarietà a ogni tipo di etichettatura a semaforo che si basi semplicemente sul mero contenuto di zuccheri o grassi, a prescindere dalla corretta informazione sul giusto apporto di nutrienti da inserire in una dieta equilibrata”. Inoltre invita a “promuovere, a partire dalle scuole, campagne di educazione alimentare di elevata qualificazione finalizzate all’adozione di comportamenti alimentari corretti e stili di vita adeguati, evitando la colpevolizzazione di singoli prodotti di qualità che, se utilizzati in modo consapevole, possono svolgere un ruolo significativo nella formulazione di diete equilibrate”. Infine chiede di “sostenere i percorsi di innovazione avviati dal comparto agroalimentare regionale per migliorare le caratteristiche nutrizionali delle proprie produzioni nel rispetto delle tradizioni”.

Nadia Rossi (Pd) in Aula ha rimarcato come sia “fondamentale preservare le eccellenze emiliano-romagnole: 44 Dop sparse per la regione. L’Unesco- ha ricordato- ha reso la dieta mediterranea patrimonio mondiale dell’umanità. Ecco perché le informazioni sui prodotti devono essere corrette e come quelle su diete salutari”.

Andrea Bertani consigliere del Movimento 5 stelle ha voluto specificare come “l’etichettatura a semaforo sia una semplificazione rischiosa. Serve un’informazione corretta sui cibi: sulle filiere corte e sulle liste ingredienti corte. Bisogna comunque evitare che per difendere le nostre eccellenze passi il messaggio che mangiare mortadella a colazione, poi continuare con parmigiano, prosciutto, fiorentina e così via tutti i giorni, sia salutare. Il messaggio che deve passare è quello di una dieta equilibrata”.

Fuori dal coro Silvia Prodi (Misto-Mdp): “Non rilevo alcun accanimento di Onu e Oms nei confronti dei nostri prodotti. Non mi riconosco in queste risoluzioni. Non c’è una criminalizzazione in atto, c’è un’indicazione per tutelare le nuove generazioni. Il tema delle malattie non trasmissibili, come diabete o quelle cardiovascolari, è centrale oggi”.

Dai banchi della giunta, l’assessore Simona Caselli ha affermato come “il tema dell’etichettatura non vada sottovalutato perché crea non solo turbative di mercato, ma soprattutto pericolose derive per la salute. Vogliamo che vengano specificate le parole troppo generali, come ‘eccessivo’, contenute negli indirizzi usciti dall’Oms. L’etichettatura a semaforo è una semplificazione del messaggio all’estremo”.

La risoluzione del Carroccio è stata firmata da Fabio Rainieri, Alan Fabbri, Gabriele Delmonte, Matteo Rancan, Daniele Marchetti, Andrea Liverani, Marco Pettazzoni, Massimiliano Pompignoli, Stefano Bargi.

La risoluzione è stata firmata da Luca Sabattini, Nadia Rossi, Manuela Rontini, Mirco Bagnari, Paolo Calvano, Stefano Caliandro, Giorgio Pruccoli, Francesca Marchetti, Roberta Mori, Gianni Bessi, Barbara Lori, Massimo Iotti, Fabrizio Benati, Antonio Mumolo, Enrico Campedelli, Katia Tarasconi, Marcella Zappaterra e Paolo Zoffoli.

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