La tutela dell’ape ligustica, ovvero l’ape da miele originaria della penisola italiana, è al centro di un’interrogazione di Silvia Piccinini e Andrea Bertani (M5s). Oltre ai numerosi problemi che riguardano tutte le api (la loro riduzione, l’uso di pesticidi…), negli ultimi anni è stata segnalata una particolare minaccia a questo tipo di ape: la sua ibridazione spontanea dovuta sia al nomadismo (che vede spostare un gran numero di alveari da una parte all’altra della penisola) che all’importazione di regine provenienti da altri paesi, come l’Argentina, o l’uso di regine ibride selezionate, come la razza Buckfast”. L’ibridazione è un fenomeno “molto difficile da controllare”, fanno notare i consiglieri, “dal momento che le regine si accoppiano in volo fuori dall’alveare con fuchi che possono arrivare anche da decine di chilometri di distanza”.
Visto che la nostra legislazione tutela e salvaguarda la purezza dell’ape ligustica, i consiglieri chiedono alla Giunta “di aggiornare e rafforzare il divieto di introduzione ed allevamento su tutto il territorio regionale di api di razza diversa da quella ligustica, così come stabilito con il Decreto Regionale del 1992, ormai datato, introducendo nuove modalità di garanzia e di controllo”. In questo modo sarà possibile “tranquillizzare le numerose aziende del settore presenti sul territorio che temono di perdere la purezza dell’ape” e “rispondere alla richiesta delle Nazioni Unite che hanno chiesto di sensibilizzare l’opinione pubblica e azioni concrete di tutela”.
(Francesca Mezzadri)