COMUNICATO
Sanità e welfare

Agroalimentare. No al doppio tatuaggio nei suini, Pd chiede alla giunta di intervenire presso il ministero

Respinto invece l’atto d’indirizzo, sullo stesso tema, presentato dal leghista Bargi, che sollecitava la risoluzione del problema a livello regionale, attraverso le Ausl

“Chiediamo a giunta regionale di aprire un percorso con il ministero per superare il sistema del doppio tatuaggio nei suini, senza ulteriori oneri per gli allevatori”. La commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, ha approvato una risoluzione del Partito democratico a firma Luciana Serri, Marcella Zappaterra, Katia Tarasconi, Enrico Campedelli, Alessandro Cardinali e lo stesso Paolo Zoffoli per chiedere la modifica della normativa nazionale in materia. Ok da Pd, M5s e Misto-Mdp, contrari Ln, Fi e Misto-Mns.

Attualmente, ha spiegato Luciana Serri in commissione, “l’apposizione dei due tatuaggi identificativi, nonostante contengano informazioni in massima parte sovrapponibili, ha finalità diverse e, in particolare per i prosciutti Dop, non si può prescindere dall’apposizione sulla coscia, dovendo garantirne la tracciabilità almeno fino alla cosiddetta ‘sigillatura’ del prosciutto”. I suini appartenenti al circuito delle produzioni Dop, ha poi rimarcato, “rappresentano circa il 65 per cento dei suini allevati in Italia”.

Respinto invece la risoluzione, sullo stesso tema, presentata da Stefano Bargi (Ln). Per il leghista è possibile risolvere il problema già a livello regionale, attraverso le Ausl. Bargi ha ricordato che “il ministro della Salute Lorenzin, rispondendo a un’interrogazione parlamentare nel settembre 2015, aveva specificato che ‘il ministero potrebbe valutare misure alternative solo con l’accordo delle Regioni e delle associazioni di categoria’”.

(Cristian Casali)

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