COMUNICATO
Imprese lavoro e turismo

Allevamenti. Torri (Si): più flessibilità per aziende montane in applicazione norme inquinamento da sostanze azotate

Il consigliere spiega: “Hanno limiti oggettivi alla propria operatività in materia di spandimenti tra i quali la scarsità dei terreni coltivati, la pendenza, le condizioni climatiche”

Far conoscere agli allevatori i contenuti del regolamento regionale contro l’inquinamento da sostanze azotate. L’invito alla Giunta arriva da Yuri Torri, consigliere regionale di Sinistra italiana, che in un’interrogazione domanda all’esecutivo regionale “quali azioni abbia messo in campo” per assolvere questo compito.

Il regolamento è stato approvato lo scorso 15 dicembre e norma l’utilizzo agronomico degli effluenti di allevamento, del digestato e delle acque reflue. L’articolo 38, in particolare, definisce i periodi di divieto della distribuzione dei liquami nelle zone non vulnerabili da nitrati. “In generale- spiega il consigliere di Sinistra italiana- questo periodo va dall’1 al 31 dicembre. Lo stesso articolo prevede che la Regione possa disporre una diversa decorrenza dei periodi di divieto in caso di situazioni pedoclimatiche tali da garantire un’attività microbiologica nel suolo e lo sviluppo vegetativo di colture”.

E proprio su quest’ultimo punto Torri chiede chiarimenti, sollecitando l’esecutivo regionale a spiegare come “intenda applicarlo nei territori montani. Le aziende- si legge nell’atto ispettivo- che operano nei territori montani hanno limiti oggettivi alla propria operatività in materia di spandimenti tra i quali la scarsità dei terreni coltivati, la pendenza, le condizioni climatiche. Questo renderebbe necessaria una maggiore flessibilità nello stabilire i periodi di divieto agli spandimenti”.

(Andrea Perini)

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