Riparto dei fondi in seguito ai danni causati dall’alluvione di maggio nell’Appennino emiliano-romagnolo: occorre chiarire a quali comuni sono state attribuite direttamente risorse dal ministero delle Infrastrutture, in che misura, secondo quali criteri sono stati scelti per l’esecuzione prioritaria degli interventi di ripristino e come sono state selezionate le opere infrastrutturali da realizzare con questi finanziamenti. Lo chiede con un’interrogazione Andrea Costa (Partito democratico).
“I comuni montani interessati dagli eventi -ha precisato il consigliere- sono 82. Gli interventi di ripristino segnalati sulla viabilità sono circa 3.325, con un costo complessivo di circa 600 milioni di euro per il pronto intervento, così distribuiti: Reggio Emilia, 135 interventi per un importo complessivo di 18 milioni; Modena, 198 interventi per 17,1 milioni; Bologna, 800 interventi per 91 milioni, Ravenna, 1.099 interventi per 262 milioni; Forlì-Cesena, 786 per 191 milioni; Rimini, 307 per 36 milioni. Gli interventi di prima urgenza sulla viabilità comunale sono pari a 175 milioni di euro, mentre quelli sulla viabilità provinciale ammontano a 132 milioni”.
“Il 28 maggio scorso -ha aggiunto Andrea Costa- il ministro delle Infrastrutture Salvini ha annunciato che 1,8 milioni sarebbero stati destinati per piccoli interventi di ‘somma urgenza’ su una ventina di comuni dell’Emilia-Romagna, ma tali procedure non sono state né comunicate né concordate con gli enti locali colpiti, in spregio a qualsiasi principio di leale collaborazione istituzionale”.
(Lucia Paci)