Accogliere l’appello dell’Anpi e vietare la celebrazione della marcia su Roma a Predappio il 28 ottobre. A chiedere alla giunta di agire è il consigliere de L‘Altra Emilia-Romagna Piergiovanni Alleva, che ha presentato una risoluzione sottoscritta anche dai consiglieri di Sinistra Italiana Yuri Torri e Igor Taruffi e dall’esponente del gruppo misto-Mdp Silvia Prodi.
“Il comune di Predappio – spiegano Alleva e gli altri consiglieri – è meta di turismo nostalgico, in alcune ricorrenze arrivano da tutta Italia centinaia di persone, che sfilano per la città, molte in ‘camicia nera’, magnificando la figura di Benito Mussolini”. E aggiungono che “queste manifestazioni sono tollerate dalle istituzioni, che non hanno mai preso posizione per impedirne lo svolgimento, nonostante le sollecitazioni di molte associazioni e partiti politici”.
Inoltre, “la rievocazione della marcia su Roma avviene indisturbata da anni a Predappio – spiegano -, che nella stessa data ricorda la liberazione della città dal nazifascismo, avvenuta appunto il 28 ottobre del 1944, ma tale ricorrenza non viene celebrata, come avviene invece negli altri comuni della regione”.
Quindi Alleva, Torri, Taruffi e Prodi impegnano la giunta “ad accogliere l’appello dell’Anpi ed adoperarsi perché le autorità vietino la celebrazione della marcia su Roma a Predappio il 28 ottobre e che in quella data sia ripristinata invece la rievocazione della liberazione dal nazifascismo della città, a intervenire con ogni azione possibile affinché le istituzioni del territorio si coordino per precludere gli spazi pubblici a gruppi, organizzazioni, associazioni o partiti di matrice neofascista, proibire ogni attività che vìoli i principi costituzionali e di respingere ogni discriminazione razziale, etnica, religiosa e sessuale, o per ragioni di lingua, di opinioni politiche, o per condizioni personali o sociali e- infine- a intensificare le iniziative culturali e di diffusione della memoria della Resistenza e dei principi costituzionali, investendo particolarmente su progetti destinati alle nuove generazioni”.
(Margherita Giacchi)