COMUNICATO
Ambiente e territorio

Ambiente. Acquisti sempre più green per l’Emilia-Romagna

Approvato a maggioranza in Assemblea legislativa il Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi pubblici fino al 2026.

Acquisti sempre più green per l’Emilia-Romagna: dal 2016 al 2022 gli “appalti verdi”, quelli  sostenibili per l’ambiente,  sono passati dal 38% al 68% del totale. Per ciò che riguarda il valore degli acquisti verdi, nel periodo 2019-2023 si è arrivati all’87,5% del totale di quelli effettuati per un controvalore di 3,2 miliardi di euro.

E’ quanto è emerso durante la discussione della Commissione Territorio e Ambiente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna che ha approvato il Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi pubblici in Emilia-Romagna (GPP, Green Public Procurement). Il piano rientra fra gli strumenti chiave per la transizione ecologica e la sostenibilità ambientale. A testimonianza della grande attenzione dell’Unione Europea su questo ambito, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che destina complessivamente 59 miliardi di euro alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica.

Il GPP emiliano-romagnolo, quindi, mira a rafforzare il percorso per la transizione ecologica e lo sviluppo sostenibile già avviato con la sottoscrizione del Patto per il lavoro e per il clima, poi confermato con l’approvazione della Strategia Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile della Regione Emilia-Romagna basata sugli appalti verdi.

Gli appalti pubblici verdi costituiscono, difatti, lo strumento indispensabile per dare impulso al sistema economico del nostro Paese, tenendo al contempo in considerazione gli aspetti sociali, nonché quelli relativi all’ambiente e alla salute, in un’ottica di promozione dell’economia circolare. Per raggiungere il 100% degli acquisti verdi richiesto, è parte importante del Piano regionale la sezione di formazione/informazione per i responsabili degli acquisti con la contestuale promozione delle migliori pratiche di acquisto e consumo adottate.

Il Piano regionale di acquisti per gli anni 2024-2026 è rivolto direttamente all’amministrazione regionale, agli Enti Locali e agli organismi di diritto pubblico operanti nel territorio regionale e si struttura in 4 capitoli distinti: inizialmente si offre una panoramica del contesto normativo europeo e nazionale relativo agli acquisti verdi sostenibili, mentre nel secondo capitolo si presenta una breve sintesi delle azioni e dei risultati ottenuti con la precedente pianificazione, includendo le principali iniziative territoriali di rilievo. Il terzo capitolo costituisce il cuore del Piano, delineando gli obiettivi generali ed operativi, insieme alle azioni specifiche da intraprendere. Queste azioni sono dirette sia all’amministrazione regionale che agli enti pubblici e alle imprese locali, con un focus particolare sulla promozione di pratiche sostenibili. Nel quarto capitolo, infine, si stabiliscono le basi per l’implementazione e potenziamento del monitoraggio del Piano, che riguarda sia gli acquisti regionali in senso stretto, sia i bandi promossi dagli Enti Locali. Il monitoraggio contribuirà a valutare l’efficacia delle azioni intraprese e a garantire una gestione sostenibile dei consumi pubblici nel tempo.

Per il Gruppo Indipendente, “per poter entrare nel merito di azioni meritorie, come ad esempio le politiche sul “plastic free”, occorrerebbero dati specifici che non abbiamo nonostante siano stati richiesti da tempo”.

Europa Verde, lodando la profondità di un documento “che non tante Regioni possono vantare”, sottolinea anch’esso la mancanza di dati sul “plastic free” e propone che nel Piano regionale venga adeguatamente sostenuto l’acquisto di prodotti sfusi e alla spina in ottemperanza della specifica legge regionale recentemente approvata. “Oltre a ciò – conclude Europa Verde- si dovrebbe introdurre anche uno specifico GPP etico per evitare che la pubblica amministrazione abbia rapporti commerciali con aziende che ledono i diritti dei lavoratori”.

(Luca Boccaletti)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

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