COMUNICATO
Ambiente e territorio

Ambiente Bologna. Interventi sul Navile, Gibertoni (Misto): perché non è stato previsto un taglio selettivo degli alberi?

La consigliera chiede poi di “prevedere la realizzazione di vasche di prima pioggia, per ridurre l’impatto degli sfioratori sulla qualità delle acque dei recettori”

“Come è stato possibile passare dal ‘taglio selettivo di vegetazione e alberi in alveo e sulle sponde’ al taglio a raso indistinto?”.

È Giulia Gibertoni (Misto) a intervenire, con un’interrogazione rivolta la governo regionale, sugli interventi collegati alla riduzione del rischio idraulico lungo il canale Navile, nel bolognese.

Il canale, si legge nell’atto, “è assoggettato a tutela paesaggistica, è anche riconosciuto come oggetto idraulico di valenza storica, per cui ogni intervento collegato al corso d’acqua deve essere valutato dalla competente Soprintendenza”.

Stiamo parlando di un progetto, spiega la consigliera, “con interventi finalizzati anche, oltre alla riduzione del rischio idraulico, al recupero della funzionalità idraulica del canale, per un tratto urbano di circa 4 chilometri, dal sostegno della Bova al sostegno del Grassi; i lavori, inoltre, hanno interessato anche 2,5 chilometri del Canalazzo (che corre parallelo al Navile)”.

Nello specifico, rimarca la capogruppo, “l’intervento, oltre alla sistemazione della vegetazione attraverso l’asportazione selettiva di esemplari arborei pericolanti, malati o a rischio di caduta (da valutare ‘caso per caso’ con la Soprintendenza), ha riguardato anche la rimozione dei rifiuti presenti nel canale e il dragaggio dei depositi di detriti e fango accumulatisi nel corso degli anni, per consentire alle acque di defluire regolarmente”.

A inizio febbraio, si rimarca nel testo dell’interrogazione, “si è poi deciso, per i risparmi d’asta, di estendere i lavori fino al ponte del Vignola, di via Corticella (2 chilometri in più)”.

“Già nei prima 4 chilometri di lavori- sottolinea Gibertoni- il taglio a raso è stato effettuato con prevalenza rispetto al taglio selettivo, giustificandolo con la necessità di salvaguardare le opere idrauliche presenti sulle sponde e con la necessità di risagomatura dell’alveo, mentre negli ulteriori 2 chilometri si sarebbe sostanzialmente utilizzato solo il taglio a raso, con l’aggravante di aver effettuato i lavori in pieno periodo di nidificazione (con conseguenti gravi danni all’habitat per le specie nidificanti)”. Nel tratto finale, aggiunge, “sarebbe poi stata realizzata una strada bianca in sostituzione di un sentiero”.

Per la capogruppo “è necessario risolvere subito un problema qualitativo, collegato alle acque del canale, cioè la presenza nel sistema fognario bolognese di molti scaricatori di piena che deviano le portate in tempo di pioggia ai principali corpi idrici ricettori (come il Navile), considerato che le acque di prima pioggia rappresentano il peggior apporto qualitativo della connessione con le fognature”. Sarebbe quindi opportuno, spiega, “prevedere la realizzazione di vasche di prima pioggia, per ridurre l’impatto degli sfioratori sulla qualità delle acque dei recettori (come peraltro enunciato dallo stesso Comune di Bologna già nel 2013)”.

Giulia Gibertoni chiede quindi chiarimenti all’esecutivo regionale sulla realizzazione di queste opere e in particolare vuole sapere se la totalità degli interventi sul Navile sia stata concordata con la Soprintendenza.

(Cristian Casali)

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