Il cambiamento climatico in atto, con l’incremento di fenomeni naturali sempre più violenti sia nei periodi di siccità che di pioggia, fa da sfondo all’interrogazione di Fabio Callori di Fratelli d’Italia, che pone l’accento sui conseguenti danni ad ambiente e agricoltura. In particolare, sottolinea, l’importanza di adeguare il concetto di Deflusso minimo vitale (Dmv) alla realtà e di renderlo più sostenibile: “È necessario equilibrare le esigenze di salvaguardia ambientale con quelle di tutela dell’economia agricola, senza con ciò venire meno alla difesa degli ecosistemi”.
Callori chiede dunque alla Giunta un impegno concreto in tal senso, riconoscendo che “il Dmv non è solo un numero né una semplice formula e la sua definizione impatta fortemente sulla vita di aziende agricole vocate alla produzione alimentare di eccellenza, oltre che su habitat ed ecosistemi”. L’invito del consigliere all’esecutivo è di utilizzare il valore mediano dei dati giornalieri delle portate dei corsi d’acqua per fornire “un modello più aderente alla variabilità del regime idrologico dello stesso”. Tale valore sarebbe infatti più efficace del valore medio “che, pur tenendo conto dei picchi quantitativi delle portate, non può descrivere adeguatamente la variabilità idrologica del corso d’acqua connessa a eventi di piena di breve durata temporale”.
Tale aspetto riguarderebbe soprattutto i torrenti appenninici, caratterizzati da cicli idrologici con piene improvvise, di breve durata e forte intensità, alternate a prolungati periodi di secca, durante i quali si forma un habitat dal forte valore ambientale. Su quest’ultimo occorre una maggiore attenzione per “preservare la reale, effettiva e specifica naturalità del torrente appenninico”.
(Nicoletta Pettinari)