COMUNICATO
Ambiente e territorio

Ambiente. Disco verde dell’Assemblea per interventi contro il caldo estremo ed esondazioni in zone urbane

Approvata una risoluzione proposta dal gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra a prima firma Paolo Burani che propone azioni di de-sealing nelle aree urbane vulnerabili a caldo estremo e alle esondazioni

L’Assemblea legislativa approva la risoluzione di Alleanza Verdi e Sinistra per la mappatura delle aree urbane maggiormente vulnerabili a caldo estremo ed esondazioni e che promuove specifici interventi di depavimentazione denominati de-sealing.

Nell’atto a prima firma Paolo Burani, sottoscritto anche dai colleghi di gruppo Simona Larghetti e Paolo Trande e a cui hanno aderito Giovanni Gordini (Civici per de Pascale) e Lorenzo Casadei (M5S) viene sottolineato come “”il cambiamento climatico sta causando un incremento dei fenomeni di caldo estremo e esondazioni, con un impatto diretto sulla qualità della vita nelle aree urbane, aumentando i rischi per la salute pubblica, l’ambiente e la sicurezza dei cittadini: la Regione Emilia-Romagna è particolarmente vulnerabile a tali eventi, con diverse aree urbane che stanno affrontando sfide crescenti legate a inondazioni, inquinamento atmosferico, e riscaldamento urbano”.

Nel ricordare strategie urbanistiche e ambientali volte a ridurre l’impatto negativo dell’urbanizzazione, i consiglieri di AVS citano il progetto ‘Bologna Verde’, un intervento che, proprio “attraverso l’implementazione di misure di de-sealing, la creazione di nuovi spazi verdi e l’adozione di soluzioni basate sulla natura, mira a mitigare gli effetti delle onde di calore estive e a migliorare la gestione delle acque piovane, riducendo il rischio di alluvioni attraverso la sostituzione di superfici impermeabilizzate (parcheggi, marciapiedi, ecc) con materiali permeabili o aree verdi che permettono l’infiltrazione naturale dell’acqua nel suolo.

Burani, sollecitando la creazione di un tavolo di lavoro interdirezionale che coinvolga tutte le strutture regionali per l’individuazione di un piano strategico sul tema,  “questa impostazione non deve essere letta come una pratica difensiva, bensì come un percorso per un futuro migliore rispetto alla situazione attuale per il nostro territorio e per i nostri cittadini”.

Per Priamo Bocchi (FdI) “leggendo la risoluzione, ci sarebbe la tentazione di contestare il catastrofismo climatico usato dal gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nelle premesse della risoluzione, ma condivido alcuni contenuti specifici del documento in discussione, soprattutto nella de-sigillazione  del suolo, anche se rilevo che AVS siede tra i banchi di una maggioranza che ha elaborato una legge urbanistica chiaramente fallimentare. Strano quindi ergersi oggi a paladini del territorio quando la situazione attuale è stata creata anche da politiche urbanistiche deleterie attuate dal centrosinistra”.

Luca Pestelli (FdI) ha invece posto l’accento sulla mancanza di cura del territorio. “La non cura del territorio che ha contribuito grandemente a creare i danni che tutti abbiamo visto -ha specificato Pestelli- derivano anche da un’errata concezione, secondo cui la natura si governa da sé. Bene quindi la de-sigillazione del territorio, ma deve esserci una cura del territorio e questa attività deve essere compito dell’uomo e deve ricomprendere le varie attività antropiche, altrimenti i territori non saranno più presidiati e i disastri continueranno”.

Elena Ugolini (Rete Civica) si è dichiarata “concorde con gli impegni della risoluzione, ma sono altresì in totale disaccordo sulle premesse della risoluzione e sulla trattazione generale del tema. Citare tra le esperienze positive la città di Bologna, dove il Ravone è esondato non tanto per causa dell’uomo ma per una mancata manutenzione è del tutto fuorviante perchè si deve parlare di ambiente in chiave nuova, ma bisogna abbandonare ogni logica ideologica”.

Lorenzo Casadei (M5S) si è detto “d’accordo con le minoranze sul tema del consumo del suolo perchè sono fortemente convinto che la legge urbanistica regionale non abbia funzionato, ma credo che questa risoluzione vada proprio nella direzione di mitigare le mancanze contenute nell’attuale normativa regionale”, mentre Francesco Sassone (FdI) ha sottolineato come sia stato accertato che alla base dell’esondazione del torrente Ravone a Bologna, avvenuta nell’ottobre 2023 e tacciata come esempio delle responsabilità umane nei confronti dell’ambiente, “è stato giuridicamente acclarato come la responsabilità sia totalmente ascrivibile all’amministrazione comunale di Bologna che non ha compiuto una corretta manutenzione del tratto tombato”.

Per Alice Parma (Pd) “il de-sealing è pratica amministrativa che i sindaci possono attuare già oggi anche in base all’attuale legge urbanistica regionale, mentre credo che il lavoro futuro sul tema deve incentrarsi sulla semplificazione delle procedure per rispondere alle emergenze climatiche. Il de-sealing deve però essere inteso anche come pratica culturale per dare indirizzi differenti ai nostri cittadini. In passato un parco era inteso solo come area ricreativa, mentre oggi deve essere inteso anche come infrastruttura ecologica”.

Alberto Ferrero (FdI) ha definito la risoluzione come “una foglia di fico di fronte al malgoverno generalizzato del territorio. E’ un bene combattere la crescita smodata delle aree urbane, ma il centrosinistra governa la Regione e la maggioranza dei comuni e non si possono negare le responsabilità evidenti agli occhi di tutti noi”.

Fausto Gianella (FdI) si è invece concentrato sulla tutela del verde esistente. “Nel ferrarese -specifica il consigliere- il bosco della Panfilia di 81 ettari sta morendo a casua delle piante rampicanti che stanno soffocando gli alberi che, cadendo, ostruiscono i fossati che dovrebbero raccogliere le acque. Prima di parlare di interventi mitigatori, ma mi chiedo cosa stiamo facendo per preservare il verde esistente”.

Per Paolo Calvano (Pd) “è un bene discutere di una risoluzione che ha sollevato pienamente il tema che fu già trattato quando discutemmo dell’attuale legge urbanistica. I cambiamenti climatici in atto ci spingono comunque a cercare soluzioni per problemi del tutto nuovi e questo atto di indirizzo politico rappresenta proprio la volontà di interrogarsi per una migliore gestione del territorio. La mappatura richiesta da questo atto non sarà una cosa banale e richiederà una stretta collaborazione tra Regione e tutti i comuni emiliano-romagnoli”.

Francesca Lucchi (Pd) ha infine chiarito che “questa risoluzione non è sugli eventi alluvionali, non parla di boschi, non si occupa di fiumi e torrenti esondati perché il de-sealing non ha nulla a che fare con questi eventi sempre più frequenti, ma vuole fornire risposte concrete contro il fenomeno delle aree di calore per una migliore gestione delle aree urbane e tutto ciò può avvenire anche con un deciso cambio di passo culturale e informativo”.

La risoluzione è stata approvata a maggioranza e votata per parti separate: dalle premesse fino al dispositivo si è registrata la contrarietà delle minoranze, mentre sugli impegni specifici vi è stata l’astensione delle opposizioni “in quanto si riconosce che il de-sealing, insieme a numerosi interventi similari, può fornire risposte concrete per una corretta gestione del territorio”.

(Luca Boccaletti)

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