Monitorare e mettere in sicurezza, anche con la collaborazione di Arpae e con il Comune di Comacchio, la zona dell’Irma (l’azienda con sede nella frazione di Ravalle ma operativa a Comacchio), finita al centro “di un’intricata vicenda che si trascina dal 2000, legata alla presenza di cumuli di rifiuti a cielo aperto”. E’ Giulia Gibertoni, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, a interpellare la giunta sul tema.
“E’ notizia di poche settimane fa -sottolinea la consigliera – mentre l’azienda dichiarava che c’erano solo concimi azotati o comunque fertilizzanti, invece c’era un lungo elenco di rifiuti, pericolosi e non: in tutto, 130 mila metri cubi di materiale inquinante, stoccato abusivamente in una discarica nelle Valli di Comacchio, in piena area Natura 2000”.
Secondo la consigliera, è “evidente la situazione di pericolo, contingente ed immediato, per l’ambiente e per la pubblica incolumità”. Per questo interpella la giunta, chiedendo di sapere “se non ritenga urgente ed indifferibile promuovere, da parte di Arpae, una campagna di monitoraggio e caratterizzazione completa delle matrici ambientali potenzialmente compromesse, sul sito dell’Azienda Irma, per arrivare a una azione di messa in sicurezza di emergenza, rapportandosi e coordinandosi con il Comune di Comacchio e mettendo in campo le necessarie procedure di responsabilità, nei confronti dei proprietari dell’azienda, fino ad arrivare, se necessario, all’esproprio dell’area interessata”.
(Margherita Giacchi)