COMUNICATO
Ambiente e territorio

Ambiente Ferrara. Mastacchi (Rete Civica): “Valutare impatto del riuso dei fanghi di depurazione”

Presentata un’interrogazione per chiedere accertamenti sulla possibile apertura di un impianto di produzione di fertilizzanti in località Portoverrara-Portomaggiore

Che impatto ambientale comporterebbe un nuovo impianto per la produzione di fertilizzanti da fanghi di depurazione in via Portoni Bandissolo in località Portoverrara-Portomaggiore (Ferrara)? Attraverso un’interrogazione Marco Mastacchi (Rete Civica) chiede un approfondimento vista la possibile realizzazione dell’impianto richiesto da una società di Crevalcore (Bologna).

“L’ambito territoriale individuato dal progetto -ha spiegato il consigliere- è riconducibile prioritariamente nella provincia di Ferrara per estendersi anche su Bologna e Ravenna e l’attività si svolgerà utilizzando i fanghi provenienti da depuratori comunali che trattano acque reflue urbane e da industrie agroalimentari, indicando fra gli obiettivi da perseguire il recupero dei rifiuti e il conseguente riutilizzo degli stessi nel rispetto dell’ambiente. Ma gli obiettivi di riduzione dei rifiuti speciali non debbono avvenire a scapito della salute dei cittadini e della salvaguardia dell’ambiente”.

“Sono numerose le abitazioni civili e gli edifici con attività entro i 1.000 metri, con potenzialità di percepire fortemente le problematiche acustiche, olfattive e di altra natura generate dall’impianto” ha poi chiarito Mastacchi che ha poi sottolineato come “analogo impianto nel comune di Ostellato, nel 2019, è stato oggetto di sospensione dell’attività a causa di esalazioni maleodoranti, percepibili a diversi chilometri di distanza”.

“In territori pianeggianti -ha concluso- il rischio di contaminazioni legato a un uso eccessivo in agricoltura di sostanze chimiche sintetiche è più elevato. Occorre tutelare le abitazioni civili e gli edifici con attività entro i 1.000 metri dall’impianto, con particolare riferimento ai residenti nelle immediate vicinanze, che dovrebbero essere catalogate come ‘principali recettori sensibili’ visto il rischio reale e dichiarato di eventuali problemi acustici, di odore, di viabilità urbana ed extraurbana”.

(Lucia Paci)

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