Fare chiarezza sulla convenzione che l’Ente di Gestione per i Parchi e la biodiversità-Delta del Po ha stipulato con la “Associazione Nazionale Libera Caccia, segreteria comunale 7 Lidi” per le attività di gestione idraulica nelle Valli di Comacchio, e sulla mancanza di personale che impedisce a un Ente Parco così importante di svolgere tutte le funzioni che gli competono.
E’ il quesito posto alla giunta da Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde. In commissione Territorio, ambiente e mobilità, alla consigliera ha risposto Barbara Lori, assessora a Montagna, Aree interne, Programmazione territoriale e Pari opportunità.
Zamboni ha ritenuto “inopportuno affidare ai cacciatori la gestione idraulica delle Valli di Comacchio, giustificando che non c’è personale sufficiente. E non si sa nemmeno se i cacciatori abbiano le competenze per svolgere quel compito”.
Lori ha risposto dopo aver chiesto informazioni all’Ente Parco. “L’affidamento – ha spiegato Lori – non richiede autorizzazione e la convenzione stipulata non è onerosa. Si tratta solo di manovre idrauliche naturali per le quali i volontari sono stati formati prima di intervenire. La convenzione vuole migliore la gestione idraulica mantenendo, però, in capo all’Ente l’intera gestione idraulica. La Regione ha aumentato le risorse stanziate, sia per la gestione ordinaria (personale) sia per gli investimenti. Ci sono poi altre risorse per la valorizzazione della riserva Mab Unesco, con opere in parte già realizzate. L’Ente parco ha assicurato che la ricerca di disponibilità nelle associazioni è stata aperta a chi poteva garantire una certa operatività”.
Zamboni, dicendosi “parzialmente soddisfatta” ha sottolineato che la vicenda resta “opaca. Rimangono perplessità, perché anche le opposizioni a Comacchio hanno criticato la convenzione. E’ un affidamento diretto. Sull’incarico per le manovre manuali, si sono cercato altri soggetti? E’ atipico vede cacciatori che svolgono ruoli che sarebbero dovuti essere svolti dal personale del Parco”.
Zamboni aveva ricordato come la stampa aveva riportato che “l’Ente di Gestione per i Parchi e la biodiversità-Delta del Po ha difficoltà ad attuare tempestivamente le succitate manovre idrauliche a causa della mancanza di organico, in particolare relativamente agli operai addetti alla gestione delle Valli di Comacchio, la cui disponibilità è ampiamente sottodimensionata rispetto alla pianta organica. Questa situazione sarebbe all’origine della richiesta fatta alla Associazione Nazionale Libera Caccia, segreteria comunale 7 Lidi di partecipare alla gestione dei manufatti idraulici di Foce e Bellocchio, mediante effettuazione delle manovre idrauliche necessarie. L’Associazione dovrà comunicare il nominativo del coordinatore incaricato di tenere i rapporti con l’Ente, nonché figura responsabile dell’operato dei volontari e di mantenere gli opportuni rapporti con la direttrice dell’Ente”.
Zamboni ricorda come “contro l’accordo stipulato tra l’Ente di Gestione per i Parchi e la biodiversità-Delta del Po e l’Associazione Nazionale Libera Caccia, segreteria comunale 7 Lidi si sono espressi i partiti di opposizione nel Consiglio comunale di Comacchio: “È già la seconda volta in pochi mesi – hanno dichiarato – che senza interpellare le parti politiche e sociali del territorio vengono prese decisioni discutibili, miopi e incapaci di delineare una chiara visione strategica per il comparto vallivo da anni in condizioni di progressivo abbandono: i partiti di opposizione ritengono inoltre sbagliato affidare la delicatissima gestione idraulica delle acque in Valle ad una associazione venatoria, senza consultare le altre associazioni, ben più rappresentative, e nemmeno il mondo ambientalista”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “se, alla luce della convenzione che l’Ente di Gestione per i Parchi e la biodiversità-Delta del Po ha stipulato con l’Associazione Nazionale Libera Caccia, segreteria comunale 7 Lidi per le attività di gestione idraulica nelle Valli di Comacchio, non ritenga inopportuno il coinvolgimento diretto di una associazione privata di cacciatori – di cui non si conosce il possesso delle necessarie competenze – nella gestione delle acque delle Valli di Comacchio, e se e come intenda intervenire per porre rimedio alla mancanza di personale che impedisce a un Ente Parco così importante di svolgere tutte le funzioni che gli competono”.
(Gianfranco Salvatori)