L’acqua deve tornare a essere pubblica e va cancellata le proroga delle attuali concessioni ai gestori del servizio idrico.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) che sottolinea la necessità si modificare quanto approvato dall’Assemblea legislativa, su proposta della Giunta, nella legge sul sostegno alle attività economiche colpite dal Coronavirus.
Per la capogruppo la proroga delle concessioni agli attuali gestori non solo è sbagliata, ma viola il responso dei referendum a favore dell’acqua pubblica con cui, circa 10 anni fa, i cittadini hanno dato una precisa indicazione. “La proroga approvata per legge- spiega la consigliera- è la pietra tombale sulle residue possibilità della ripubblicizzazione del servizio idrico”.
Da qui l’atto ispettivo di Giulia Gibertoni per chiedere alla Giunta “se non ritenga necessario e urgente, con un apposito emendamento, introducibile già nella prossima legge di bilancio regionale, andare in senso opposto e contrario a quanto fatto nella seduta antimeridiana di mercoledì 13 ottobre 2021, con l’emendamento n. 3, a firma dell’Assessore regionale a “Bilancio, personale, patrimonio, riordino istituzionale” che, introducendo l’art. 16 nella legge regionale 21 ottobre 2021, n.14, rischia di costituire, a livello regionale, la pietra tombale sulle residue possibilità della ripubblicizzazione del servizio idrico, quali iniziative siano state promosse da questa Giunta regionale e dalla precedente in merito alla ripubblicizzazione del servizio idrico e quali iniziative intenda intraprendere in questa direzione nei prossimi mesi”.
(Luca Molinari)