COMUNICATO
Ambiente e territorio

Ambiente. Mastacchi (Rete civica): “Va modificato il Piano di controllo della volpe”

Interpellanza per tutelare la sicurezza stradale, la biodiversità, le produzioni agricole e ittiche, lo stato sanitario delle popolazioni di animali

Modificare il Piano di controllo della volpe per garantire, tra gli altri, la sicurezza stradale, la biodiversità, le produzioni zoo-agro-forestali e ittiche, il monitoraggio dello stato sanitario delle volpi.

Marco Mastacchi, capogruppo di Rete civica, si rivolge alla Regione con una dettagliata interpellanza chiede alcune modifiche al Piano approvato il 5 febbraio. Al primo posto c’è la “tutela della pubblica incolumità e della sicurezza stradale e per la tutela del suolo: lo scopo e tutelare l’integrità dei terrapieni di infrastrutture viarie o ferroviarie e degli argini pensili e di tutte le strutture antropiche al fine di garantire l’incolumità pubblica”. Segue la tutela della biodiversità: “lo scopo e tutelare la riproduzione della fauna stanziale negli istituti con specifiche finalità di produzione della fauna”. C’è poi la tutela delle produzioni zoo-agro-forestali e ittiche e per la migliore gestione del patrimonio zootecnico: “la finalità è limitare i danni agli allevamenti avicunicoli” Infine, i motivi sanitari: “lo scopo e monitorare lo stato sanitario delle popolazioni di volpe nell’ambito del Piano di sorveglianza e di monitoraggio sanitario della fauna selvatica”.

Molte associazioni venatorie e agricole hanno inviato osservazioni “ma i loro suggerimenti non stati presi in considerazione” scrive il consigliere. Nel Piano, afferma Mastacchi, si consiglia l’uso di “munizioni atossiche, che tutti sappiamo essere più dure, che non si frantumano, ma che tendono a rimbalzare ed essendo l’attività spesso svolta in pianura e lungo gli argini dei fiumi il pericolo che non si arrestino diventa molto elevato”. E’ anche previsto  il tiro da un veicolo utilizzando la luce “da un’ora dopo il tramonto fino alla mezzanotte”, ma in questo modo si impedisce di fatto la caccia visto che in estate le giornate sono notoriamente più lunghe e quindi le ore di luce sono maggiori e, chiudendo alle ore 24 l’operatore ha solo il tempo di arrivare sul posto prima di iniziare ad operare”. Le associazioni avevano consigliato di estendere l’orario fino alle 2. Mastacchi conclude ricordando i danni provocati dagli animali fossori (nutrie, volpi) agli argini dove scavano le tane.

(Gianfranco Salvatori)

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