COMUNICATO
Ambiente e territorio

Ambiente Modena. Barcaiuolo (Fdi): “Fare luce sull’ennesimo incendio in una ditta che tratta rifiuti a Fossoli di Carpi”

Nuovo rogo a Fossoli di Carpi (Modena): “Cittadini preoccupati, la Regione verifichi le responsabilità e si attivi con l’azienda che promette da tempo di migliorare le misure di sicurezza”

La giunta intervenga e faccia chiarezza sull’ennesimo incendio a Fossoli di Carpi (Modena), scoppiato in un’area all’aperto di una ditta di raccolta e trattamento rifiuti.

A chiederlo è il consigliere di Fratelli d’Italia, Michele Barcaiuolo, con una interrogazione. Alla Regione viene chiesto di “verificare la responsabilità di quanto accaduto e di come sia potuto succedere”. Inoltre, il consigliere Fdi vuole sapere se “la Regione intenda attivarsi con l’azienda, vista la recidività dei fatti, per capire il perché fatti simili continuino a susseguirsi, nonostante le promesse dei proprietari a mettere in sicurezza l’impianto. Fatti che, giustamente, preoccupano i cittadini carpigiani, in quanto il territorio nazionale negli ultimi anni è stato frequentemente interessato da incendi in impianti di stoccaggio dei rifiuti, sia di matrice incidentale che dolosa, che hanno liberato nell’aria effluenti tossici nocivi”. Infine, la giunta spieghi se “siano statisticamente possibili i roghi accidentali verificatisi nella medesima azienda in pochi anni”.

Barcaiuolo ricorda che l’azienda seleziona e tratta rifiuti non pericolosi provenienti dalla raccolta differenziata domestica e di rifiuti speciali non pericolosi provenienti da attività produttive.

In passato ci sono stati diversi roghi: nel 2013, nel 2015 e nel febbraio 2021. L’impianto, continua il consigliere, è per il 51% proprietà di Aimag “società a capitale misto pubblico (privato a controllo pubblico), il controllo sulla società è esercitato congiuntamente dai Comuni soci che detengono il 65% delle azioni ordinarie e dispongono della maggioranza dei voti esercitabili nella assemblea ordinaria, e straordinaria, anche in forza di accordi parasociali sottoscritti tra i medesimi”. Tra le altre prescrizioni, l’impianto dal 2016 doveva avere idonei sistemi antincendio di rapido impiego. Arpae, con una determina del 2019, aveva chiesto “che il progetto in materia antincendio fosse integrato con gli elementi già in precedenza indicati dal competente comando provinciale dei vigili del fuoco e aggiornato con le recenti modifiche proposte nell’ambito della conferenza di approvazione del rinnovo”. A causa del Covid, però, nel 2019 la ditta “aveva dichiarato di non avere ancora potuto eseguire i lavori di modifiche di adeguamento dell’impianto programmati”.

(Gianfranco Salvatori)

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