COMUNICATO
Ambiente e territorio

Ambiente Modena. Gibertoni (Misto): “Limitare l’ampliamento degli allevamenti di suini a Mirandola”

Per la consigliera si producono elevati livelli di inquinamento delle acque e dell’aria: “La Regione intervenga dopo la richiesta di raddoppio di un’azienda che ospiterebbe quasi 6mila maiali in due porcilaie”

La Giunta intervenga per limitare gli ampliamenti degli allevamenti di suini, particolarmente inquinanti a causa dei nitrati che finiscono in fiumi, canali e falde acquifere, e agisca come nel caso della richiesta di raddoppio di una porcilaia a Mirandola (Modena).

Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) sollecita la Regione con una interrogazione in cui punta il dito “contro le deiezioni zootecniche, che sarebbero all’origine delle emissioni di ammoniaca, gas che si combina con i micidiali ossidi di azoto per formare sali d’ammonio, che compongono fino al 50% del particolato sottile per cui l’Italia è sotto procedura d’infrazione europea in quanto ha omesso di prendere misure appropriate per ridurre i periodi di superamento. Inoltre, quei composti azotati inquinerebbero corsi d’acqua e falde, da cui attingono pozzi e acquedotti, un problema grave al punto da arrivare a una direttiva europea per la protezione delle acque da questo specifico inquinamento che, sostanzialmente, si è cercato, anche a livello regionale, di non applicare o di applicare comunque il più tardi possibile”. Infine, la capogruppo chiede se la Giunta “non ritenga urgente e non più rinviabile invertire la tendenza al continuo aumento degli allevamenti intensivi, che, nel caso del progetto riguardante il territorio del comune di Mirandola, arriva addirittura al raddoppio a pochi mesi di distanza da un precedente raddoppio sempre di un allevamento di suini e sempre nel medesimo territorio”.

L’allevamento di suini da ingrasso, in località Caselle di Mirandola, arriverebbe a contenere in due porcilaie 5.960 capi, mentre oggi è presente un allevamento con 2.970 maiali. Dopo una fase di screening, afferma la consigliera, era stata stata disposta una Valutazione di impatto ambientale (Via) per la criticità idraulica di quel territorio e l’istituzione di una Zona vulnerabile ai nitrati (Zvn), definita con una delibera regionale del marzo 2021. A questo si aggiunge che, “per quanto riguarda le emissioni in atmosfera, l’intervento proposto comporta un incremento significativo delle emissioni di protossido di azoto, ammoniaca e metano in contrasto con gli obiettivi del Piano Aria Integrato Regionale 2020”.

(Gianfranco Salvatori)

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