COMUNICATO
Assemblea

Ambiente Modena. Lega: fare chiarezza sull’area ex Fornace Vigarani

Il Carroccio chiede precise spiegazioni soprattutto in merito all’inquinamento e alla sostenibilità ambientale

Fare chiarezza sull’area ex Fornace Vigarani a Modena.

A chiederlo è la Lega con un’interrogazione a firma dei consiglieri Stefano Bargi (primo firmatario) e Simone Pelloni che ripercorre la storia dell’area e dei controlli che ne sono seguiti. In particolare gli esponenti del Carroccio sottolineano come “quando l’area acquistata per le feste dell’Unità dalla società immobiliare modenese (Sim), controllata allora dai Ds e poi dalla Fondazione incaricata di gestire i beni del partito, fu ceduta alla Masterall spa, cartello di imprese sassolesi, due erano le clausole previste nel contratto: la garanzia di integrità dell’area e l’obbligo di affittare alla Cooperativa immobiliare modenese (Cim). In particolare, come sottolineato da un ex consigliere comunale modenese durante i lavori consiliari del 16/01/2012, la Masterall acquistò l’area con la garanzia di ‘integrità del sottosuolo da inquinamenti'”.

Detto questo, i leghisti interrogano la Giunta per sapere “di chi siano le responsabilità dell’inquinamento nell’area dell’ex “Fornace Vigarani” e a quando risalga esattamente l’inquinamento dei terreni e delle acque. Quando siano stati effettuati i controlli di Arpae e quali prescrizioni abbiano determinato relativamente all’area in questione; se corrisponda al vero che (come riportato da “La Pressa” del 3 dicembre 2017) Arpae aveva ‘ autorizzato Immobiliare Ponte Alto spa ad eseguire gli interventi di messa in sicurezza permanente sulle aree contaminate … di eseguire, nell’area classificata agricola, le operazioni di messa in sicurezza d’emergenza per rimuovere la contaminazione puntuale di Mercurio … il mantenimento di una fase di monitoraggio di 5 anni, a frequenza annuale, per la verifica della qualità delle acque di falda superficiale su alcuni piezometri interni ed esterni al sito’”.”

Bargi e Pelloni, inoltre, vogliono sapere dall’amministrazione regionale “se corrisponda al vero che, come riportato dal Resto del Carlino di Modena del 26 settembre 2015, le analisi di Arpae avevano rilevato nell’area ‘boro anche in elevate concentrazioni’ e per quali ragioni non si sia provveduto finora a bonificare l’area come prescritto dalla Provincia di Modena nell’ottobre 2012”.

I due consiglieri, infine, chiedono alla Regione “come valuti per la sicurezza dei cittadini il fatto che si sia continuato a svolgere per diversi anni il Festival dell’Unità a Modena su un’area che la stessa Provincia aveva definito inquinata in più punti e necessaria di bonifica; se all’asta del novembre scorso, il compendio immobiliare abbia trovato un acquirente capace di garantire la bonifica dell’area e di sanare le irregolarità edilizie e se si intenda vigilare sulla necessaria bonifica dell’area e sull’utilizzo futuro dei terreni di Ponte Alto alla luce dei rilievi ambientali e urbanistici evidenziati”.

 

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