Aumentare il personale Arpae per poter far fronte al problema di gestione delle pratiche e delle acque. Lo chiede, con una interrogazione alla Giunta, il consigliere della Lega, Emiliano Occhi che intende conoscere anche quanti siano stati i pensionamenti e le assunzioni negli ultimi tre anni, con particolare riferimento al personale dedicato al settore delle pratiche di rilascio di autorizzazioni di derivazione di acqua pubblica e di controllo del demanio idrico.
“Nella Regione Emilia-Romagna – evidenzia Occhi – risulta tuttora in fase di rinnovo un numero imprecisato di pratiche di derivazione d’acqua pubblica: si parla indicativamente di oltre 40.000 pratiche giacenti scadute nel 2015 e mediamente si registrano oltre 400 nuove pratiche annuali, a fronte di un numero esiguo di personale impiegato e di strumenti tecnologici e normativi inadeguati. Si aggiungano inoltre le difficoltà relative alla mancanza di digitalizzazione degli archivi regionali delle pratiche pregresse”.
Il consigliere fa rilevare che “se le pratiche più vecchie venissero smaltite, si potrebbe avere un corretto stato di conoscenza del sottosuolo. La Regione dovrebbe considerare la gestione delle acque sotterranee come argomento strategico e Arpae dipende finanziariamente dalla Regione e dai trasferimenti che ottiene ogni anno”.
Alla luce delle numerose funzioni di Arpae in materia di gestione delle acque e delle pratiche di autorizzazione, e rilevata la condizione di “sottodimensionamento del personale”, il consigliere chiede infine “se siano previste assunzioni di personale qualificato per riuscire a gestire le pratiche pregresse e per dare una risposta celere a quelle future”.
(Brigida Miranda)
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