Coniugare sostenibilità ambientale e sicurezza idraulica, tutela della biodiversità e difesa dai cambiamenti climatici, gestione dei prodotti e servizi forestali in aree montane per il sostegno delle economie locali. Sono gli scopi principali del Piano forestale regionale, illustrato oggi dalla Giunta in commissione Territorio, ambiente, mobilità.
Fra gli obiettivi dichiarati, quello di realizzare nuovi boschi in pianura; promuovere la produzione di legno e anche di prodotti non legnosi; favorire più efficaci forme di associazionismo tra proprietari forestali; semplificare e ridurre i tempi dei procedimenti amministrativi.
In Emilia-Romagna, le aree forestali occupano 611.000 ettari, di cui 543.000 di bosco (il 25% dell’intero territorio, ma solo il 3% in pianura). Solo il 60 % dei boschi della nostra Regione ha attitudini produttive. Il 20 % delle aree verdi è di proprietà pubblica (32.000 ettari di proprietà regionale), in gran parte compresa nelle aree protette. Il 30% di questi ‘polmoni’ sono all’interno di aziende agricole.
Dai dati Unioncamere risulta che sono 685 le aziende con attività principale nel settore della selvicoltura e 1.990 quelle con attività secondaria in questo settore; sono circa 120 le imprese, con più di 1.800 addetti, considerate più strutturate, solide e moderne; inoltre, risultano 565 aziende agricole con attività ricorrente di selvicoltura (il 30% delle aziende agricole ha al proprio interno dei boschi), e oltre 5.000 famiglie effettuano tagli per uso privato.
Su proposta condivisa dai due relatori, di maggioranza (Pd) e di minoranza (M5s), si è stabilito di procedere per arrivare a una rapida approvazione del provvedimento, anche per essere pronti a intercettare le risorse europee che si stanno profilando. La commissione discuterà del Piano forestale nella seduta del 9 giugno e convocherà un’udienza conoscitiva il 16 giugno. L’atto dovrebbe andare in Aula nella prima seduta di luglio.
Rudi Ghedini