Il Parlamento regionale lancia la sfida alla plastica e alle microplastiche in mare. Approvate due risoluzioni (una del Partito democratico, l’altra del Movimento 5 stelle) per limitarne la dispersione in mare e per mettere in campo azioni concrete. Scintille durante la discussione sugli emendamenti tra Lia Montalti (Pd) e Fabio Rainieri (Lega). Temperatura del Consiglio alzata fino all’uscita dall’Aula di una parte dell’opposizione (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia) in polemica con la vice presidente dell’Assemblea per la conduzione dei lavori. L’uscita ha comportato la non partecipazione dei gruppi politici alle votazioni. Entrambe le risoluzioni sono state così votate solo da Partito democratico, Sinistra italiana, Movimento 5 stelle, Silvia Prodi e Gianluca Sassi del Gruppo Misto.
L’atto d’indirizzo dei dem. La risoluzione presentata dai democratici chiede alla Regione di promuovere ogni azione possibile per limitare il flusso di plastica e microplastiche nel mare, anche aderendo a campagne informative e di comunicazione per sensibilizzare i cittadini. Lia Montalti, prima firmataria dell’atto (sottoscritto anche da Gianni Bessi, Marcella Zappaterra, Gian Luigi Molinari, Giorgio Pruccoli, Enrico Campedelli, Katia Tarasconi, Manuela Rontini, Luciana Serri, Francesca Marchetti, Roberto Poli, Nadia Rossi), indica, come soluzioni al problema, l’avvio di politiche e misure coordinate che coinvolgano più settori (gestione dei rifiuti urbani, legislazione per la prevenzione dei rifiuti, plastici in particolare, sensibilizzazione e informazione sui corretti comportamenti individuali nei vari settori industriali, a partire dalla pesca) e una molteplicità di attori (cittadini, commercianti, operatori turistici, enti locali), al fine di azzerare la dispersione nell’ambiente di rifiuti plastici e avviare al più presto la rimozione dei rifiuti dai fondali marini, coinvolgendo i pescatori.
“I dati sulla diffusione di rifiuti di plastica nel mare Adriatico- ha illustrato Montalti- sono allarmanti: si sono riscontrate punte di 1.000 rifiuti per chilometro quadrato nel Golfo di Venezia e valori decisamente superiori alla media anche nell’area turistica di Cesenatico. In Europa, secondo uno studio commissionato ad Arcadis dall’Unione europea, i rifiuti marini costano 476,8 milioni di euro all’anno, cifra che prende in considerazione solo i settori di turismo e pesca, perché non è possibile quantificare l’impatto su tutti i comparti dell’economia. In particolare, il costo totale stimato per la pulizia di tutte le spiagge dei paesi dell’Unione europea è pari a 411,75 milioni di euro. Inoltre, Legambiente, che ha svolto l’indagine ‘Beach litter 2018’, ha monitorato 78 spiagge italiane, raccogliendo 48.388 rifiuti (80% plastica: tappi e anelli, cotton fioc, bottiglie e contenitori, etc) in un’area complessiva di 416.850 mq (pari a circa 60 campi di calcio), vale a dire una media di 620 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia monitorati. Infine- ha continuato– qualche settimana fa a Rimini si è costituito ufficialmente il primo comitato dell’Adriatico ‘Basta plastica in mare’, che coinvolge diversi soggetti e dà il via al network contro la plastica, con l’obiettivo di sensibilizzare e promuovere progetti coinvolgendo il maggior numero di soggetti competenti ma anche i giovani”.
Accolti tre emendamenti presentati dal Pd (Giorgio Pruccoli, Lia Montalti), uno del Movimento 5 stelle (Silvia Piccinini) modificato da un sub emendamento di Silvia Prodi, e uno di Giancarlo Tagliaferri di Fratelli d’Italia. Bocciati invece due emendamenti del consigliere Gianluca Sassi e due di Fabio Rainieri. Uno degli emendamenti dei democratici impegna la Giunta; a “intraprendere un percorso di collaborazione con i miticoltori per evitare la dispersione delle calze in plastica prevedendo anche incentivazioni per il loro corretto smaltimento”; a raccomandare ai Comuni “di dotare i porti di contenitori per lo smaltimento della plastica”; infine, di “valutare l’adozione di un’apposita legge per la riduzione dei rifiuti di plastica in mare”. L’emendamento dei 5 stelle impegna la Giunta ad appoggiare il “disegno di legge ‘Salva mare’ del ministro Costa” e con la modifica proposta da Prodi anche “il progetto di legge ora alle Camere a firma Muroni-Fornaro”. L’emendamento di Fratelli d’Italia, infine, inserisce anche il sostegno agli operatori del settore per incentivare l’adeguamento tecnologico per una più agevole raccolta e separazione dei rifiuti in plastica.
La risoluzione del Movimento 5 stelle. L’atto d’indirizzo dei Cinque stelle (a prima firma Andrea Bertani e sottoscritta anche da Silvia Piccinini e Raffaella Sensoli) impegna la Giunta a “sostenere gli enti locali impegnati nella progettazione di azioni concrete e innovative per liberare i territori dalla plastica”, a “implementare una specifica sezione del sito della Regione dedicata a diffondere le buone pratiche” e a “promuovere, con un bando specifico premiale, le politiche per gli esercizi pubblici volte a eliminare le stoviglie usa e getta sostituendole con quelle riutilizzabili”.
Il dibattito. La discussione in Aula ha visto emergere le posizioni contrapposte di Montalti e Rainieri. Oggetto del contendere i due emendamenti presentanti dal leghista. I documenti chiedevano la tutela delle attività produttive della Regione che lavorano con le plastiche: “Ci sono contesti, come il carcere o gli ospedali- ha spiegato Rainieri- in cui è impossibile bloccare l’utilizzo di prodotti usa e getta. Quindi non bisogna fare una campagna di divieti drastici e immediati su questi prodotti. Abbiate il coraggio di tutelare i dipendenti di queste aziende”. Parole a cui ha replicato Montalti: “Ci accusate di essere ciechi alle tematiche economiche ma la storia di questa legislatura è diversa. Noi con queste risoluzioni prendiamo impegni concreti e non annacquati”. Parole che non hanno scalfito la posizione del leghista che ha rilanciato rendendo pubblica la propria disponibilità alla proposta di riportare la discussione in Commissione. “E’ inaccettabile che ci si tiri per la giacchetta- ha chiuso Montalti- per farci passare come quelli che non guardano all’economia di questa regione. La Lega in verità non vuole prendersi l’impegno di lavorare per un mare più pulito”.
Alla discussione hanno partecipato anche Giancarlo Tagliaferri (Fdi), che ha avanzato la proposta di “introdurre azioni a sostegno delle attività o della riconversione di attività per la raccolta di rifiuti in mare”, e Gianluca Sassi (Misto) che ha invece auspicato la veloce introduzione delle biopalstiche.
(Andrea Perini)