COMUNICATO
Ambiente e territorio

Ambiente Reggio Emilia. Pd-Lista Bonaccini-ER Coraggiosa: “Stimare i danni delle frane che interessano le strade reggiane”

I consiglieri di centro sinistra reggiani sollecitano conta dei danni ed elenco interventi per criticità “che devono essere ricomprese in ogni azione straordinaria prevista per l’alluvione che si è abbattutta sull’Emilia-Romagna”

Sono stati stimati i danni alle strade reggiane? E’ stato stilato un elenco puntuale dei comuni e delle strade interessate da fenomeni di dissesto?

A chiederlo in un’interrogazione a prima firma Andrea Costa (Pd) e sottoscritta anche dai colleghi Mori, Soncini e Bulbi (Pd), Bondavalli (Lista Bonaccini) e Federico Amico (ER Coraggiosa) affrontata nell’odierna seduta di lavoro della commissione Territorio, Ambiente e Mobilità presieduta da Stefano Caliandro.

I consiglieri di maggioranza rimarcano come “negli ultimi mesi il territorio della provincia di Reggio Emilia è stato interessato da numerosi fenomeni franosi, causati da eventi meteorologici eccezionali e da una situazione di fragilità geomorfologica e ambientale che ha procurato danni ingenti alle infrastrutture, alle attività produttive e alle abitazioni, mettendo a rischio la qualità della vita dei cittadini residenti nelle aree colpite”. Una situazione particolarmente difficile “anche perché -spiega ancora Costa- è in continua evoluzione giorno dopo giorno”.

Ventasso, Baiso, Carpineti, Toano, Villa Minozzo e Vetto le situazioni più gravi, dove sono state registrate criticità sia alla viabilità che per l’erogazione dei servizi essenziali. A queste località vanno poi ad aggiungersi gli smottamenti a Casaletto, Gavia e Granata. All’alluvione che ha toccato pesantemente la regione nello scorso mese di maggio si aggiungono poi eventi più recenti che hanno portato ulteriori allagamenti e frane a Gatta, Felisa, San Cassiano.

Per gli interroganti a Baiso “ad essere minacciata direttamente è la strada per Levizzano, con un corpo franoso che avanza ogni giorno di 5-7 metri e costringe ad un intervento continuo di asportazione di materiale per salvare le case sottostanti, mentre a San Cassiano “la stima dei danni ammonterebbe a 6-7 milioni”.

In considerazione di una situazione così precaria, Costa, Mori, Soncini, Bulbi, Bondavalli e Amico chiedono, in aggiunta ai quesiti principali, “quali sono gli interventi in corso per risolvere l’emergenza a Levizzano e per la sistemazione di tutte le altre situazioni di dissesto nell’Appennino reggiano, che deve essere ricompreso in ogni azione straordinaria prevista per l’alluvione che nel mese di maggio si è abbattuta sull’Emilia-Romagna”.

In risposta alle domande poste, la vicepresidente e assessore all’Ambiente Irene Priolo ha chiarito che “tutti i comuni del reggiano, così come di tutte e 7 le province flagellate dai fenomeni dello scorso maggio, sono ricomprese nella dichiarazione di stato di emergenza. Chiunque quindi lamenti danni con un nesso di causalità con i fenomeni atmosferici registrati rientra quindi nei percorsi tecnico-amministrativi di tale gestione”.

Due i passaggi messi in campo dalla regione fino ad ora. “Con l’ordinanza del 28 maggio -continua Priolo- è stato previsto uno stralcio del piano interventi urgenti nei confronti dei vari comuni per assistenza alla popolazione e, per il territorio reggiano, questo provvedimento ha impattato Canossa. Con l’ordinanza del 31 maggio, invece, sono state approvate le prime misure economiche per i danni subiti dai cittadini. Allo stato attuale è poi ancora in corso la stima dei fabbisogni per i danni subiti dal patrimonio pubblico per un conteggio il più possibile accurato da portare all’incontro di domani del tavolo permanente sull’emergenza con il ministro Musumeci”.

Per quanto riguarda poi la frana di Levizzano, la vicepresidente ha chiarito che “al momento è stata ulteriormente potenziata la rete di monitoraggio sia del corpo franoso nel suo complesso e sia del fronte frana. Ad un primo lotto di lavori emergenziali da 150 mila euro si è poi affiancato un secondo lotto da 400 mila euro che al momento ha portato alla rimozione di 275 mila metri cubi di materiale, depositato poi sul letto del fiume Secchia, al fine di preservare la circolazione sulla strada provinciale 486 su cui transitano una media di 20 mila veicoli ogni giorno”. A partire dalla prossima settimana, infine, Priolo avvieranno un percorso continuo di informazione sulla conta dei danni e sul piano dei primi interventi in programma.

(Luca Boccaletti)

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