COMUNICATO
Ambiente e territorio

Alluvione. Respinta la commissione di inchiesta proposta dalla Lega

Pd: ora bisogna rispondere alle esigenze dei cittadini, la commissione Territorio ha già calendarizzato numerosi appuntamenti su questo tema. Lega: la maggioranza ha deciso di negare trasparenza agli emiliano-romagnoli. Approvate due risoluzione: una di Castaldini (Fi) per un’analisi tecnico-scientifica sugli eventi metereologici e una, a prima firma Montalti (Pd), per sollecitare il governo a stanziare le risorse necessarie per le popolazioni alluvionate

“Questo è il momento di rispondere all’emergenza e ai bisogni dei cittadini e non delle commissioni di inchiesta: c’è già un fitto calendario di attività della commissione Territorio e Ambiente, non serve un’altra commissione”. Con queste motivazioni l’Assemblea legislativa ha bocciato la proposta avanzata dalla Lega di istituire una commissione di inchiesta regionale sull’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna nello scorso mese di maggio. Contrari alla commissione Pd, Lista Bonaccini, ER Coraggiosa, Europa Verde e Movimento 5 Stelle. A favore Lega, Fdi, Fi, Rete civica e Gruppo Misto. La decisione ha provocato la reazione del Carroccio: “è una scelta incomprensibile e assurda: chiedevamo solo trasparenza”.

La decisione dell’Assemblea di viale Aldo Moro è arrivata dopo un confronto fra i gruppi consigliari.

“Non è il momento delle commissioni di inchiesta, noi ora dobbiamo essere concentrati a dare risposte ai bisogni dei cittadini e delle imprese, a dare soluzioni ai problemi del territorio”, spiega Marcella Zappaterra (Pd) che respinge al mettente le accuse di scarsa attenzione ai temi della trasparenza: “La commissione Territorio e Ambiente ha già previsto una serie di appuntamenti e di attività dedicata proprio al tema alluvione, non serve avere un’altra commissione”.

Netto Matteo Rancan (Lega): “Bonaccini è commissario al dissesto idrogeologico da 8 anni, nella commissione non avremmo certo chiamato politici per fare polemiche, ma avremmo chiamato degli esperti per capire i problemi. Purtroppo -spiega il capogruppo della Lega- la maggioranza ha deciso di rifiutare questa proposta negando trasparenza agli emiliano-romagnoli. Ci dite che siamo sciacalli, ma nelle Regioni dove il centrosinistra è minoranza sta chiedendo commissioni di inchiesta. Anche la consigliera Piccinini quando era ancora opposizione e non organica al Pd chiedeva commissioni su ogni piccola tracimazione di fiumi nel bolognese”.

Giulia Pigoni (Lista Bonaccini) ha commentato: “La richiesta di questa commissione è fuori luogo e pretestuosa. Le emergenze dei cittadini e delle imprese sono ben altro. In sede di commissioni stiamo già cercando di capire le cause di quanto accaduto. In questo momento servono prevenzione e un commissario che conosca il territorio: la figura più indicata è il presidente Bonaccini”.

Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) ha aggiunto: “Nel nostro territorio c’è un problema di consumo di suolo e rispetto alle metodologie messe in campo per la gestione dei fiumi. Una riflessione va quindi fatta anche nell’ottica della ricostruzione. Accolgo la disponibilità a convocare la commissione Territorio in sede permanente con la possibilità di fare delle audizioni”.

Per Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa): “Per migliorare il sistema occorre farlo a tutti i livelli: da quello comunale a quello europeo. Serve una programmazione nuova e adeguata ai fenomeni climatici che richiedono un ridisegno delle infrastrutture. Gli stanziamenti del governo per la cura del territorio sono inferiori rispetto alle necessità. La commissione Territorio in sede permanente è uno strumento adeguato”.

“Da parte della maggioranza non c’è nessuna voglia di fare chiarezza o di avere trasparenza: questo lo abbiamo capito fin dalla prima informativa quando è stato chiaro che per la giunta non c’era stato nessun errore da parte della Regione e che l’unica cosa importante è che il governo dia i soldi”, taglia corto Simone Pelloni (Lega), mentre Massimiliano Pompignoli (Lega) ricorda come “la nostra proposta di una commissione di inchiesta è del tutto legittima, ma sapevamo benissimo che il Pd l’avrebbe bocciata”.

Silvia Zamboni (Europa Verde) ha sottolineato: “Le precipitazioni fuori misura sono avvenute dopo mesi di siccità e questa consecuzione ha un’unica risposta: cambiamenti climatici. Negare questa evidenza fa solo perdere tempo. Occorrono politiche diverse nella gestione del territorio. Siamo la seconda regione dopo la Calabria a grave rischio idrogeologico e bisogna puntare a fare un piano nazionale e indirizzare i fondi dove servono”.

Per Emiliano Occhi (Lega): “Una commissione speciale ci permetterebbe di audire in maniera approfondita i vari enti territoriali e per mantenere un’interlocuzione con il governo. La commissione non serve a capire di chi sono le colpe ma cosa non ha funzionato e se le opere e i fondi che destina ogni anno la Regione sono stati sufficienti”. Daniele Marchetti (Lega) sostiene “sia necessario verifiche degli argini e della presenza di animali fossori. Abbiamo il compito e dovere morale di chiarire se episodi di questo tipo possono aver peggiorato la situazione. La commissione di inchiesta serve a chiarire questi aspetti”.

Andrea Liverani (Lega) sottolinea come “tutte le associazione di categoria hanno ricordato che quello di maggio è sicuramente stato un evento estremo, ma le cause sono anche altre, ovvero i problemi che, a partire dalla pulizia dei fiumi, le associazioni stesse segnalano da anni”.

Valentina Castaldini (Fi) dichiarando il proprio voto a favore della proposta della Lega, ha anche presentato una propria risoluzione per l’istituzione di una commissione tecnico-scientifica sugli eventi metereologici estremi dello scorso maggio. La risoluzione è stata approvata.

L’Assemblea ha anche approvato una risoluzione del Partito democratico a prima firma Lia Montalti per chiedere al governo di trovare le risorse per le popolazioni colpite dal maltempo.

(Lucia Paci e Luca Molinari)

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