Autorizzare gli impianti fotovoltaici a terra solo al raggiungimento di una soglia minima di copertura fotovoltaica su tetti e aree già urbanizzate. Rete Civica, con un’interpellanza a prima firma Marco Mastacchi e sottoscritta da Elena Ugolini, chiede alla giunta di facilitare l’installazione di impianti fotovoltaici, anche in assenza di autoconsumo diretto, promuovendo
l’utilizzo di tetti, aree dismesse e parcheggi attraverso norme e incentivi coerenti con gli obiettivi di sostenibilità ambientale e contenimento del consumo di suolo. L’obiettivo è quello di favorire l’immissione in rete dell’energia prodotta e valorizzare il contributo delle imprese alla transizione energetica.
“La Regione Emilia-Romagna -precisano Mastacchi e Ugolini- punta a coniugare la promozione delle fonti rinnovabili con la salvaguardia del paesaggio, del suolo agricolo e della filiera agroalimentare. In assenza di un indirizzo normativo chiaro e vincolante, il rischio è quello di una diffusione indiscriminata degli impianti fotovoltaici a terra, con effetti potenzialmente irreversibili sull’equilibrio ambientale e produttivo del territorio rurale. Secondo i dati presentati alla commissione Territorio e ambiente la superficie agricola utilizzata o prevista per impianti fotovoltaici a terra è stimata in circa 2.800 ettari. Al 31 marzo 2025 risultano 89 procedimenti pendenti per nuovi impianti fotovoltaici. L’installazione di pannelli a terra, pur non comportando cementificazione, rappresenta una forma di consumo di suolo, sottraendo superficie coltivabile e alterando l’equilibrio ecosistemico e paesaggistico”.
“Per rendere effettiva una strategia energetica sostenibile, è necessario rimuovere gli ostacoli normativi che limitano l’installazione di impianti fotovoltaici su tetti e favorire l’immissione in rete dell’energia prodotta. Occorre, inoltre, rafforzare gli incentivi promuovendo l’installazione di impianti su superfici già edificate e aree degradate”, concludono il consigliere e la consigliera di Rete civica.
(Lucia Paci)


