COMUNICATO
Assemblea

Ambiente. Schelin: stiamo lavorando a bozza Patto per il clima e il lavoro; Lega: ancora solo buoni propositi

In Commissione l’informativa della vicepresidente e dell’assessore Colla. Zamboni (Europa Verde): nel Patto servono obiettivi precisi per vincolare le parti sociali che l’andranno a sottoscrivere

Stiamo lavorando per la costruzione della bozza del Patto per il lavoro e il clima. Stiamo provando a costruire una delicata sintesi e a darle un’impronta strategica. Contiamo di poterla presto rimandare alle parti sociali”. Lo ha specificato, di fronte alla commissione Ambiente (presieduta da Stefano Caliandro), la vicepresidente della Regione Elly Shlein nel corso di un’audizione in Assemblea legislativa assieme all’assessore allo sviluppo economico e green economy Vincenzo Colla. “Il Patto per il lavoro e per il clima- ha affermato la vicepresidente- vuole essere un progetto che guarda al futuro, con un orizzonte ampio, che vuole contribuire a realizzare gli obiettivi dell’agenda europea 2020-2030 per lo sviluppo sostenibile. Sarà costituito da quattro obiettivi strategici e alcuni trasversali. Quelli strategici sono: Emilia-Romagna regione di conoscenza e di saperi, regione della transizione ecologica e della sostenibilità, regione dei diritti e dei doveri e regione del lavoro e delle opportunità. Gli obiettivi trasversali invece sono quello della digitalizzazione, della semplificazione, della legalità e della partecipazione. Con questo Patto- ha continuato Schlein- vogliamo dare nuovo slancio al protagonismo delle parti sociali, di quelle datoriali, delle associazioni sindacali, dei territori, delle università e della ricerca. E vuole essere anche un metodo di democrazia per condividere le scelte per il futuro del nostro territorio. Dobbiamo ricostruire un nuovo sviluppo sostenibile a partire dai temi centrali acuiti dalla pandemia che ci troviamo a fronteggiare. Il tema della sanità pubblica e diramata con il rafforzamento dei presidi territoriali, quello della riduzione delle disuguaglianze, quello delle donne e dei giovani, categorie colpite con forza dalla crisi, e quello del governo dei processi di innovazione tecnologica. Per quanto riguarda la transizione ecologica, in cui verranno investite una parte delle risorse che arriveranno dal Recovery fund, è chiaro che bisognerà intervenire sulla cura e la manutenzione del territorio e sulla prevenzione del dissesto idrogeologico. Azioni che faranno prevenzione, il che vorrà dire risparmi, ma che potranno anche generare anche occupazione di qualità. Ci siamo dati come obiettivi sfidanti quelli dell’agenda europea, che prevedono l’utilizzo del 100% di energia rinnovabile al 2035 e la totale decarbonizzazione al 2050. È un processo complesso che va accompagnato con politiche e risorse adeguate. Quindi serve uno sforzo condiviso”. Concetti espressi anche dall’assessore Colla che ha voluto focalizzare l’attenzione sulla straordinarietà del processo di costruzione del Patto: “È diverso- ha sottolineato- rispetto a quello del 2015. Oggi, infatti, ci troviamo di fronte a un’occasione storica: devono essere prese le decisioni sui fondi della programmazione europea 2021-2027, su quelli del Recovery fund, sul fondo Sure e spero anche sul Mes. Questo Piano non è un posizionamento di mandato ma è una consegna che facciamo all’Emilia-Romagna perché abbiamo preso come baricentro l’agenda Onu 2030. La scommessa è modificare il modello economico attuale per creare lavoro salvaguardando l’ambiente”. Il dibattito. Molto critico sull’informativa dei due assessori Michele Facci della Lega che ha esordito sottolineando la propria delusione sul “metodo utilizzato. Mi aspettavo molto di più oggi: documenti, numeri, azioni precise. Serve un programma completo che oggi non c’è e siamo a metà ottobre. Si deve tornare in Commissione quando saranno chiare le azioni che comporranno il Patto, quando ci saranno i numeri perché è su quelli che potremo esprimerci. Mi aspetto una reale presa d’atto sulle esigenze che abbiamo, oggi dettate da una crisi economica mondiale”. E sulla situazione attuale ha aggiunto: “Non ho ancora capito se c’è stato un cambio di passo rispetto alla situazione emergenziale. Non vedo un cambio di passo rispetto a questa situazione eccezionale. L’aggressione alla precarietà, citata da Colla, deve partire dal presupposto che il numero dei precari, rispetto a oggi, sarà molto elevato. Mi aspetto che ci siano azioni consequenziali e risorse adeguate rispetto alle necessità”. Perplesso anche il leghista Emiliano Occhi: “Gli obiettivi sono sfidanti ma trovano la principale difficoltà in un problema storico del nostro Paese: la traduzione dei patti, la trasformazione dei buoni propositi in azioni tangibili, la messa a terra degli investimenti. Avete parlato dell’arrivo di molte risorse ma abbiamo la forza di tradurre in azioni pratiche questi buoni propositi? Ci sono già difficoltà sul pregresso, figuriamoci nel futuro. È fondamentale rendere la macchina burocratica più rapida e più preparata ad affrontare gli obiettivi sfidanti”. Per Simone Pelloni, sempre della Lega, gli “obiettivi fissati sono molto distanti dalla realtà concreta dei fatti e delle politiche a oggi messe in campo dall’amministrazione regionale. Sembrano gli stessi della campagna elettorale e ancora non ci sono azioni concrete”. Lato maggioranza, Igor Taruffi di ER Coraggiosa ha sottolineato (nell’unico momento in cui la connessione gli ha permesso di intervenire, ndr) come “l’Emilia-Romagna sia l’unica Regione in Italia ad aver avviato un percorso simile”. Mentre Silvia Zamboni di Europa Verde ha rimarcato come “l’emergenza pandemica abbia accelerato la necessità di affrontare l’emergenza ambientale. Il Patto dovrà contenere, oltre a manifestazioni di volontà, obiettivi più precisi per vincolare le parti sociali che l’andranno a sottoscrivere. Non c’è dubbio che la condivisione sia una spinta in più ma serve segnare obiettivi concreti il cui raggiungimento deve essere monitorato”. “

Assemblea