Una strategia regionale definita per arrivare alla riduzione della plastica nell’ambiente con i primi passi compiuti dalla cabina di regia che dovrà attuare 15 azioni inserite nella delibera di Giunta, 2000 del 2019, chiamata Plastic-freeEr. Lo stato di attuazione della delibera è stato presentato, con l’ausilio di diverse slide, in commissione Territorio, ambiente e trasporti, presieduta da Stefano Caliandro, dai tecnici dell’assessorato all’Ambiente, guidato dall’assessora Irene Priolo. Finora la cabina si è riunita due volte e sono in programma altri due incontri per il 25 e 26 gennaio.
La Regione vuole, in accordo con le direttive europee, favorire una economia circolare della plastica, privilegiando sistemi e prodotti riutilizzabili e ridurre i rifiuti che derivano tra gli altri dalle stoviglie e oggetti monouso. In Europa, ha spiegato il personale dell’assessorato, si producono 58 milioni di tonnellate di plastiche all’anno. Pochi i paesi che si stanno dotando di piani per limitare la produzione e l’inquinamento provocato dai rifiuti. L’Emilia-Romagna, è stato sottolineato, ha una strategia operativa che è stata apprezzata dalla Ue tanto che l’ha definita la migliore tra le best practice e ha chiesto di pubblicarla sul proprio sito web.
La cabina di regia, ritenuta il cuore della strategia, si avvale della collaborazione dell’università di Bologna, ma anche di imprese, laboratori di ricerca, sindacati e diverse agenzie. Sono stati definiti dei gruppi tematici e i loro programmi di lavoro.
La cabina dovrà individuare modi e tempi per attuare le azioni previste, facendo attenzione all’accettabilità sociale e alle ricadute economiche. Tra i passi da compiere, o già avviati, ci sono la riduzione della plastica nella pubblica amministrazione (in Regione eliminazione delle bottiglie di plastica e divieto di oggetti monouso). Il piano contempla anche la riduzione delle stoviglie nelle mense scolastiche, negli ospedali e, tramite accordi in corso, anche nelle aziende private puntando su incentivi economici. Attenzione al mare e alla raccolta dei rifiuti in acqua: i pescatori dovranno essere esentati dalla tassa di smaltimento quando riportano a terra la plastica impigliata nelle reti. Stesso approccio si dovrà avere per quanto riguarda la pulizia dei fiumi. Ma sul tappeto ci sono anche eventi sportivi sostenibili, incentivi per la vendita di prodotti sfusi nei negozi, e l’educazione legata all’informazione. Aiuti provenienti dal fondo d’ambito andranno, poi, ai Comuni che già adottano azioni per ridurre l’inquinamento della plastica. I bandi pubblici, attraverso intercent-ER, dovranno prevedere le pratiche per la riduzione della plastica, mentre sono in cantiere già contributi per imprese e laboratori di ricerca.
La consigliera Pd, Nadia Rossi, ha affermato che “il piano va sostenuto anche a livello economico. Venne stanziato un milione di euro, poi spostato alla Protezione civile per garantire la pulizia dei fiumi. Mi auguro che nell’assestamento di bilancia vengano stanziate altre risorse”. Le azione, ha continuato Rossi, “devono essere veloci. Il territorio va unito sulle pratiche e quelle adottate da alcuni comuni vanno diffuse. In mare, purtroppo, le reti dei pescatori raccolgono tanta plastica. I pescatori non devono pagare la tassa sui rifiuti speciali se la riportano e la gettano nei cassonetti. Altra plastica arriva dalle calze usate nell’allevamento dei mitili. Al mercato, poi, vanno tolte le cassette in polistirolo. La Regione è la prima a muoversi: il bacino padano diventi un bacino mondiale. Questa cabina di regia deve diventare la regia del cambiamento, l’anno zero delle plastiche. Dobbiamo portare a casa risultati importanti. Qui, il terreno è fertile”.
Emiliano Occhi (Lega) ha evidenziato come siano ancora tanti i rifiuti plastici abbandonati per la strade, nei canali, in campagna: “Purtroppo, i Comuni dicono che non è loro competenza così come altri enti locali. La cabina di regia deve assumere anche il ruolo di coordinamento degli enti sottostanti e deve incidere, ad esempio, su Aipo, sulla Bomifica e su altre agenzie per gestire operazioni di recupero che siano strutturali e periodiche”.
Si è, invece, riservata di studiare meglio le slide la consigliera M5S, Silvia Piccinini: “Manca il dato sulle risorse stanziate, così è difficile capire come realizzare tutte le azioni indicate. Trovo positivo il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste e dell’università. Noi ci eravamo già mossi ed era stata approvata una risoluzione M5s che prevedeva finanziamenti per la ricerca scientifica e per le aziende, oltre che per i negozi che vendono prodotti sfusi”.
Intervento centrato sulle risorse quello di Igor Taruffi, Emilia-Romagna Coraggiosa, che ha ricordato come “nel 2021 l’Assemblea dovrà affrontare diversi strumenti di programmazione, tra cui il piano regionale dei rifiuti. E qui dovrà trovare coerenza anche la strategia per la lotta alla plastica. A luglio c’è l’assestamento di bilancio dove si potranno trovare nuove risorse. Ci sono, però, anche le misure nel Recovery plan e i fondi strutturali europei. Credo che sul loro impiego e destinazione si deciderà se la strategia avrà le gambe su cui camminare”.
L’ultimo intervento è stato quello di Silvia Zamboni, Europa Verde. “Abbiamo chiesto noi questa audizione – ha esordito – per sapere a che punto fosse questo provvedimento che non ha eguali in Italia. L’elemento più concreto è la cabina di regia che ha previsto la suddivisione in gruppi di lavoro e la definizione dei loro programmi di lavoro. Interessanti, inoltre, gli attori coinvolti: università, aziende, sindacati ecc. La plastica è ovunque. Occorre insistere sui comportamenti. Bene gli interventi di intercent-ER sui contratti e sui bandi in cui si usano fondi regionali. Le politiche plastic free sono rivoluzionarie e per questo è fondamentale un intervento capillare sulle amministrazioni”.